POLITICA Comune         Pubblicata il

Il Pd ha una nuova casa – un segnale di ripresa?


L’onorevole Dario Franceschini
Fabrizio Abate


Punto all’attivo per Fabrizio Abate

Il  Partito Democratico di Lucera  - è il caso di dire finalmente - ha una sede stabile in Via Candida Mazzaccara 17. Ha avuto anche una benedizione particolare, perché è stato un big del partito, l’onorevole Dario Franceschini,  a tagliare la fettuccina inaugurale. Il circolo è sempre intitolato al professor Giuseppe Parracino, nome che, però, non deve restare solo impresso  sulla targa, bensì deve rappresentare un modello di comportamento soprattutto nella considerazione dell’abbraccio cultura/politica, quasi  un gemellaggio che egli ha saputo interpretare in maniera eccellente, equilibrata, mai faziosa.  Normalmente questa è una notizia di poco conto, quella che i giornali ospitano con qualche difficoltà nelle cosiddette “brevi”.  Per il Pd di Lucera, invece, non è così. Bisogna fare qualche passo indietro  Questo partito proviene dal vecchio PCI (Partito Comunista Italiano), che orgogliosamente ostentava la più bella e spaziosa sede politica, sita addirittura in Piazza Duomo, al piano terra del sontuoso e celebrato palazzo padronale dei Cavalli. Più che una sede era una specie di santuario.  Qui sui sono alternati esponenti di primissimo piano del partito, che sulla piazza antistante hanno sfoderato le loro migliori performance. Qui vi era il cuore della politica lucerina, posto i comunisti sino al 1967 (anno dell’arrivo dei democristiani al Comune) hanno letteralmente imperversato in tutti gli strati sociali della città.
Si dice che in queste stanze siano addirittura transitati i grandi dell’allora PLI (Partito Liberale Italiano) quelli che, grazie alla cinghia di trasmissione del vulcanico e carismatico Peppino Papa, facessero sponda  ai comunisti nelle verifiche elettorali. E’ leggenda o verità? Chissà. Molto opportunamente una sala è stata intitolata a lui, risultato migliorabile, ovviamente, perché Peppino merita ben altro, se non addirittura una giornata di studio-riflessione sul suo contributo dato alla città, al partito, al sindacato, al movimento bracciantile. Il suo libro/testamento può essere una ottima guida.  Dopo l’abbandono della sede storica di Piazza Duomo, il PCI prima, i DS (Democratici di Sinistra) e il Pd (fusione Margherita-Pd) dopo sono andati un po’ ramengo per le vie della città, sistemandosi in locali inadeguati, in alcune occasioni scalcinati, comunque non all’altezza della storia del partito.  Per qualche tempo, i piediessini non hanno avuto neppure sede quando sono stati sfrattati da Via Scassa, sfratto che ha in qualche modo segnato anche il loro declino politico.
Ora hanno una nuova sede in Via Mazzaccara, circostanza questa che può essere interpretata e salutata come un segnale, una volontà di ripresa dal punto di vista dell’attività di partito, il desiderio di far riemerge questa forza politica dalla palude in cui si è cacciata per propria colpa, dopo la dolorosa fine dell’esperienza Morlacco al Comune.  Il nuovo segretario Fabrizio Abate ci teneva molto a ridare al partito un luogo dignitoso dopo poter ospitare iscritti e non e, quindi, di riportare il partito ad avere una rappresentanza, anche visiva, almeno dignitosa. C’è riuscito e bisogna dargliene atto.  Nessuno ha ritenuto di sottolineare questa cerimonia, facendola passare tra le tante ordinarie  della vita cittadina. A prima acchito e per i più giovani potrebbe anche essere così. Invece, no, come abbiamo visto. E’ chiaro che la nuova sede ha una  valenza psicologica. Ora bisogna riempirla di contenuti, di azione, di attività, di proposte e di propositi. Non v’è dubbio che Fabrizio Abate procederà anche in questa direzione, specie  se i suoi collaboratori si metteranno di buona lena sulla sua stessa lunghezza d’onda. L’impegno è difficile, ma non impossibile.

         Antonio Di Muro

         VEDI IL VIDEO

Torna indietro
Stampa
© Lucerabynight.it e una realizzazione mediaweb-grafic