Anfiteatro      
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L'Anfiteatro romano Augusteo


Gli scavi furono iniziati nel 1932 dal prof. Quintino Quagliati e proseguiti dal prof. Renato Bartoccini. L’anfiteatro sorge su una depressione naturale del terreno, é di forma ellittica, l’arena é lunga m 75,20 circa e larga m 43,20 circa, ad un livello inferiore di m 9 al terreno circostante, all’esterno é lunga m 131,20 circa e larga m 99,20 circa, e la sua capienza é stata stimata tra i 16000 e i 18000 spettatori. Concepito come un vasto luogo di svago, fu dapprima adibito alle lotte di gladiatori, a spettacoli ginnici e alle fiere ed esecuzioni capitali, successivamente decadde con il trionfo del cristianesimo e l’abolizione degli spettacoli cruenti. Sulle due scalinate principali son ben riconoscibili tratti di muro costruito in opera reticolata. Nello stesso edificio e nelle sue adiacenze troviamo frammenti di colonne, di elementi architettonici, di capitelli, di epigrafi. L’arena é ben delimitata da un canale di displuvio e accoglie il complesso dei carceres che servivano per la raccolta delle fiere. Ben conservate alcune stanze costruite anch’esse con la tecnica del reticolato, comunemente intese come spoliaria, luogo di preparazione per gli atleti ed i gladiatori, adiacenti alle porte principali d’ingresso. Il resto della cavea, che doveva in origine essere diviso in vari ordini di gradinate, é attualmente completamente spoglio e sono visibili solo le altre gradinate di accesso agli spettatori. Di estremo interesse sono i due portali ricostruiti. Essi si compongono di un architrave, che sostiene un timpano ricco di fregi architettonici, floreali e simboli di guerrieri. L’architrave é retto da due colonne di stile ionico, ben modellate. Sull’architrave é incisa in eleganti caratteri l’epigrafe dedicatoria. Vi é dunque menzionato il munifico donatore del monumento, Marco Vecilio Campo, che era membro di una nota famiglia lucerina, PRAEFECTUS FABRUM, tribuno dei soldati, IIVIR, supremo magistrato della colonia, insignito della funzione di PONTIFEX, che su terreno di sua proprietà e con proprio denaro costruì un anfiteatro dedicandolo ad Augusto insieme alla colonia di Lucera.

Fotogallery n. 53

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