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Roseto festeggia il Santo della gioia. Ritorna la festa patronale in onore di san Filippo Neri e dalle fontane zampilla vino

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Dal mattino e per tutta la giornata del 26 maggio, Roseto Valfortore rinnoverà il suo patto di fede e devozione con il suo Santo Patrono.

Il lancio di pezzi di pane, formaggio e verdura; l'erogazione di latte e di vino da zampilli appositamente installati: è questo il momento più caratteristico e suggestivo della festa patronale di Roseto Valfortore che si celebrerà giovedì 26 maggio, una giornata che, da sempre, il borgo del miele e del tartufo dedica a San Filippo Neri. 

Quando la statua del santo, portata in processione attraverso le vie del paese, giungerà in piazza Bartolomeo III, cittadini e visitatori potranno assistere al perpetuarsi dell'antico rito che prevede il lancio di pane, formaggio e verdura, oltre alla somministrazione di vino e latte. E' un momento magico, soprattutto per i bambini. Mento in su e occhi al cielo, sono i più piccoli – armati di buste e zainetti – a cercare di accaparrarsi il maggior numero di pezzi di pane e di formaggio, senza trascurare le verdure che piovono dall'alto e, precisamente, dal grande balcone che affaccia sulla piazza principale del paese.

Si tratta di una tradizione antichissima, un rito che si ripeterà ancora una volta il prossimo 26 maggio. Nel 1623 l'arciprete De Santis portò a Roseto il culto di San Filippo Neri, diventato poi il patrono del paese. Nella sua abitazione, trasformata in oratorio, si conserva un prezioso busto d'argento del santo. Fiorentino d'origine, San Filippo Neri si trasferì a Roma quando era ancora molto giovane. Nella città eterna ricevette l'appellativo di "secondo apostolo di Roma" per la determinazione con cui cercava di riportare sulla retta via una città sempre più corrotta e pericolosa. Fu ribattezzato dai fedeli come il "Santo della gioia", grazie alla straordinaria capacità dimostrata nel coinvolgere i giovani, ragazze e ragazzi di strada con cui pregava e cantava. Restano memorabili alcuni suoi detti sarcastici, quali ad esempio lo "State buoni se potete", titolo di un omonimo film sulla sua vita, o il "Ma va' a morì ammazzato...per la fede" che gli valsero anche l'appellativo di "buffone di Dio".

* 🎥 𝘐𝘮𝘮𝘢𝘨𝘪𝘯𝘪 𝘷𝘪𝘥𝘦𝘰 𝘥𝘪 Mario Zita 𝘢𝘭 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘷𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘪 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘪 𝘳𝘪𝘯𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘢̀ 𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢̀

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