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Chiosco in Villa: possibile atto di citazione contro il Comune

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di Costantino Montuori 
 
Nel Consiglio Comunale del 20 aprile Fabrizio Abate (Pd) è tornato su una vicenda da lui già tratteggiata nove mesi prima. Era il luglio 2021 e lo scenario, come sempre, quello della massima assise cittadina. 
 
"Rammento che per il chiosco sito in viale Libertà la procedura di affidamento risale al 2017. Tuttavia l'accatastamento è stato posto in essere solo nel 2019. A seguire, nel 2020, è stato richiesto il permesso a costruire. Un titolo mai rilasciato". 
 
"È prossima la notifica all'Ente Comune di un atto di citazione per 75mila euro. Una cifra pari all'importo del finanziamento regionale, ottenuto con il bando 'Nidi', dal soggetto affidatario per l'acquisto di macchinari", ha spiegato l'uomo politico dem. 
 
La frenata sulla concessione per la presa in carico del chioschetto in Villa rischierebbe, a questo punto, di evolversi in un contenzioso. 
 
In precedenza Abate aveva sostenuto la tesi secondo cui il Municipio lucerino avrebbe riscosso solo una prima quota dei versamenti dovuti. Nel febbraio 2020 una comunicazione dell'allora Segretario Generale intimava al privato di presentare gli elaborati progettuali previsti da contratto pena la revoca dell'atto di affidamento. 
 
Ancor prima il concessionario ha sollecitato Palazzo di Città ad accatastare la struttura per farne un punto di ristoro in piena regola. Lungaggini burocratiche, a detta dell'avvocato del gestore, avrebbero prolungato le tempistiche in maniera eccessiva. Di qui il rischio di un'azione legale per danni contro il Comune. 
 
Nell'estate 2021 l'Amministrazione Municipale aveva impostato la propria linea difensiva parlando di "un atto gestionale che nulla a che vedere con la politica". 
 
Parte politico-amministrativa o meno c'è da augurarsi che a pagare non sia il solito Pantalone.

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