Da Lucera fiaccole al vento per Camilla Di Pumpo

 

 

Tra le settecento persone che la sera del 2 febbraio hanno preso parte alla fiaccolata statica in memoria di Camilla Di Pumpo c'era anche il Sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta. 

 

Una presenza, la sua, che va oltre il profilo istituzionale. Quello passa in cavalleria. Pitta era lì, in piazza Battisti, dinanzi al Teatro Giordano come una persona comune, un collega, una figura amica. 

 

Di Pumpo, che a marzo avrebbe compiuto 26 anni, era una praticante avvocatessa. Una promettente professionista nel campo del diritto. Non da molto si era laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Foggia. 

 

Al pari di tanta gente comune e dell'associazionismo di Capitanata, l'ateneo dauno le ha dedicato un commosso messaggio d'addio. 

 

Molti altri ne sono seguiti da parte di non pochi lucerini che hanno palesato tutto il loro turbamento. E non sono stati i soli. Perché 'Camilla è mia figlia, sorella, amica'. Così recitava uno degli striscioni affissi in suo ricordo. Erano quasi in ogni dove. 

 

Resta da chiedersi, poco dopo la sua morte in un drammatico incidente, se e quale lezione resterà nelle menti e nei cuori di ognuno. 

 

Muterà mai la subcultura del menefreghismo e della disumanità (spesso) tipiche di queste latitudini? Fuor di retorica dipende da noi, solo e soltanto da noi. Cambiare registro, sì. Se si vuole si può. 

 

Costantino Montuori