A Nicola Capogrosso. Una favola per un amico

Mi hanno chiesto di scrivere un articolo, non è facile parlare di un amico, ma il modo migliore che ci sia è quello di iniziare il tutto come una favola.
C’era una volta e c’è ancora, una ridente cittadina del Nord della Puglia, amata da mezzo mondo, dove c’è tanta gente meravigliosa, ognuna, singolarmente presa, ha qualcosa di particolare.
In questa cittadina, si sente nell’aria la bellezza delle arti, dei mestieri e delle professioni, una bellezza di persone genuine. A volte non comprese.
E come in ogni favola che si rispetti anche in questa cittadina, purtroppo, son presenti anche persone brutte, perchè così vogliono apparire.
(Dovete sapere che lo gnomo cattivo, che si burla di queste persone e si diverte alle spalle di tutti, qui ha un nome ben preciso “mbocaciucce”, familiarmente chiamato nfocaciucce- nessuno finora è riuscito a catturalo e farlo sparire, nonostante i millenni trascorsi).
Ma torniamo alle arti, alle professioni e ai mestieri, in questa piccola cittadina, addormentata su tre bellissimi colli, operava con simpatia e creatività, un artista fotografo, sempre disponibile, sempre a trovare qualsiasi soluzione ad eventuali imprevisti, un fotografo, oserei dire, molto riservato, di poche parole ma con un cuore grande a dismisura.
Tutto procedeva nel migliore dei modi, era felice del suo lavoro, della vita e della sua famiglia.
Ma un bel giorno un diavoletto dispettoso ci mise lo zampino, mentre lasciava di fotografare un evento gioioso per raggiungerne un’altro, la sua auto fu coinvolta in un incidente.
Tutta la cittadina, appena appresa la triste notizia rimase con il fiato sospeso.
Di lui si seppero poche notizie vere, rispetto alle molte che lo gnomo, quello cattivo diffondeva, fin quando un bel giorno, comparve, anche se abbracciato dalla sua nuova inseparabile compagna di viaggio, in pieno Centro.
La gioia pervase con commozione quanti in quel momento potettero fargli una carezza sul capo, chi lanciare un saluto gioioso chiamandolo per nome, chi altri con sorrisi sinceri, che lui corrispendove con la beatitudine di sempre.
Mai cambiata, nonostante il tutto.
E grazie alla tenacia ed alla forza della sua donna, adorata, insostituibile consorte, sempre presente dal primo momento e dalle amorevoli cure di una equipe medica di tutto rispetto, per non dire sopraffina, oltre l’immaginabile, è tornato a essere, un vero professionista, un fotografo diverso, ma sempre immerso nei colori.
Molti sanno, sin da bambini, che la bellezza di una favola è il suo lieto fine e nonostante, gli sforzi sovrumani per riprendere la normalità del suo cortpo, la bellezza dell’artista è ritornata ad esserre presente.
Lasciata la macchina da scatto nell’auto distrutta, ora sono i suoi occhi nuovamente a colorare la tela dei suoi magnifici paesaggi , come quelli di una bellissima favola, solo con la sua bacchetta magica.
Ciao Nik.
Lucera 25 gennaio 2021. Mauro Mazza