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Vangelo della Domenica: Signore Aiutami!

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XIX per annum A – “Signore, aiutami….…”
La Parla di Dio che oggi ascolteremo ci presenta l’episodio della “tempesta sedata”. Dopo la moltiplicazione dei pani, dopo il grande segno che ci presenta Gesù come l’unico che può sfamare e dissetare quanti a Lui si rivolgono, dopo aver lasciato andare le folle e i discepoli, Gesù si ritira in preghiera. È il contatto con il Padre e la comunione nello Spirito, che riempie sempre la vita del Figlio. Dopo questo memento di intimità e di preghiera, Gesù raggiunge gli apostoli, che erano atterriti e impauriti per una tempesta che era iniziata durante la traversata del lago. Gesù sale sulla barca e tutto si calma, tutto è passato. Ma Pietro sfida Gesù: anche lui vuole camminare sulle acque. E Gesù lo invita…e lui va…ma la paura è più grande della sua fede!
Cosa imparare da questo episodio? Il Signore ci sfama e ci disseta…se davvero abbiamo fame e sete di Lui. Ma tutto quello che facciamo e diciamo deve nascere sempre dalla intima comunione, nella preghiera, con il Signore. Le opere di Gesù nascono sempre dalla preghiera intima con il Padre, lo stesso deve avvenire per noi. Altrimenti le tempeste della nostra vita non saranno mai superate. Anche noi spesso ci troviamo sballottati dalle ansie e dalle preoccupazioni della vita, il mare della nostra vita spesso è in tempesta….e se non facciamo salire Gesù nella nostra barca della vita  - con la preghiera e con la invocazione della fede -  nulla si calmerà, tutto ci sembrerà impossibile da superare. Anche a noi Gesù porge la sua mano e ci salva, come ha fatto con Pietro. Invochiamolo fiduciosi, invochiamolo con fede viva…Signore salvami e la sua risposta non tarderà a “risollevarci” per  farci risorgere.
Don Luigi Tommasone 

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