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Andy Warhol di Lucera: Mario Schifano in mostra

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Le Sale Gentilizie del Palazzo D’Auria Secondo di Lucera sono occupate, in questi giorni, e lo saranno fino al 24 maggio, da una retrospettiva del maestro Mario Schifano intitolata Schifano – il Genio della modernità. Dopo circa undici anni dalla scomparsa del maestro, le sue opere vengono presentate in una mostra curata dalla Galleria d’Arte Valeno, in cui è ripercorsa l’attività creativa dell’artista tra gli anni Settanta e Novanta.

In esposizione, lavori di notevole pregio: celebri Case Rosse (una delle quali illustra il manifesto dell’iniziativa), alcuni lavori della famosa serie Io sono infantile e quel Futurismo rivisitato che appare particolarmente attuale nell’anno in cui si celebra il centenario del movimento artistico avviato da Marinetti & soci.

La definizione più adatta a definire la personalità imprevedibile del maestro la formulò lo scrittore Goffredo Parise nel 1965: “Mario Schifano è un piccolo puma, di cui non si sospetta la muscolatura e lo scatto”. La sua arte, infatti, si esprime attraverso graffi, quasi zampate. I colori sono stesi con velocità, senza riflessioni o ripensamenti. Le opere dell'artista rivisitano e offrono un’energica lettura dell'arte e della realtà.

Ritenuto da molti l'esponente di spicco della pop art italiana venne considerato l'erede di Andy Warhol.

Barricato nella sua casa-studio, dove la leggenda vuole avesse un televisore in ogni stanza, assorbiva immagini e notizie provenienti dai mezzi di comunicazione, che stimolavano idee geniali per la creazione delle sue opere; il tutto, quindi, in simbiosi con un'ispirazione iper-mediatica.

Genio e sregolatezza in Mario Schifano: dopo una vita di eccessi, in cui ha sperimentato il carcere, a causa della droga, il manicomio, e un tentativo di suicidio, e nonostante non vantasse una formazione accademica, si era ritirato dalla scuola, infatti, dopo aver conseguito la terza elementare, è stato tra i più importanti traghettatori della sua epoca dalla sponda dell’arte tradizionale a quella realizzabile con i nuovi media. É divenuto indiscusso pioniere di quella multimedialità che oggi ha raggiunto la sua maturazione nelle sperimentazioni tra la pittura e le altre forme d’arte: dalla musica al cinema, dal video alla fotografia.

 

Rosaria Palumbo

Fotogallery n. 15
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