Il Santo del Giorno - a cura di Nicola Spallone
LUN 22 APR S. LEONIDA
MAR 23 APR S. GIORGIO
MER 24 APR S. FEDELE
GIO 25 APR S. MARCO EVANGELISTA*
VEN 26 APR S. MARCELLINO
SAB 27 APR S. ZITA
DOM 28 APR S. VALERIA
IL GIORNO 25 APRILE LA CHIESA RICORDA:
SAN MARCO EVANGELISTA
San Marco Evangelista In ebraico כנסיית סן מרקו
San Marco Evangelista In arabo القديس مرقس الإنجيلي ال
San Marco Evangelista In cinese 圣马克福音传教士
San Marco Evangelista In giapponese サンマルコス
Vissuto nel I secolo
Martirologio Romano: A Gerusalemme dapprima accompagnò San Paolo nel suo apostolato, poi seguì i passi di S. Pietro, che lo chiamò “figlio mio”; si tramanda che a Roma abbia raccolto nel Vangelo da lui scritto le catechesi dell’Apostolo e che abbia fondato la Chiesa di Alessandria.
Alexandríae natális beáti Marci Evangelístae. Hic, discípulus et intérpres Apóstoli Petri, rogátus Romae a frátribus scripsit Evangélium, quo assúmpto, perréxit in AEgyptum, primúsque Alexandríae Christum annúntians, constituit Ecclésiam; ac póstea, pro fide Christi tentus,fúnibus vinctus et per saxa raptátus, gráviter afflíctus est; deínde, reclúsus un cárcere, primo angélica visitatióne confoetátus est, et demum, ipso Dómino sibi apparénte, ad caeléstia regna vocátus, octávo Nerónis
PATRONATO: Segretarie, notai, scrivani, pittori su vetro, ottici.
EMBLEMA: Leone
San Marco era un ebreo. Di famiglia benestante, il suo vero nome era Giovanni, usato per i suoi connazionali ebrei, mentre il nome Marco era per presentarsi nel mondo greco-romano. Certamente S. Pietro lo ebbe con sé nei viaggi missionari in oriente ed a Roma. San Marco ebbe una lunga vita comunitaria con l’apostolo Paolo, che incontrò nel 44. Il vangelo scritto da Marco, considerato lo stenografo di Pietro, cronologicamente va posto tra quello di Matteo e Luca, esso fu scritto tra il 50 ed il 60, nel periodo in cui si trovava a Roma con Pietro. Il Vangelo di Marco, in ognuno dei sedici capitoli che lo compongono, seguono uno schema semplice; la predicazione del Battista, il ministero di Gesù in Galilea, il cammino verso Gerusalemme e l’ingresso solenne nella città, la Passione, Morte e Resurrezione. Il suo annunzio è la proclamazione di Gesù come Figlio di Dio, rivelato dal Padre, riconosciuto perfino dai demòni. Nell’828 due mercanti veneti, Buono da Malamocco e Rustico da Torcello, s’impadronirono delle reliquie dell’Evangelista e dal Canopo di Alessandria le portarono a Venezia, dove giunsero il 31 gennaio 828. Venezia restò sempre legata al suo Santo Patrono, il cui simbolo di evangelista, il leone alato che artiglia un libro, divenne lo stemma della Serenissima, che per secoli fu posto in ogni angolo della città ed elevato in ogni luogo dove portò il suo dominio.
Nicola Spallone