Lucera, 13 Maggio 2024

E’ tempo di pacificazione per Lucera

A rivangare le nefandezze amministrative dell'Uomo del dissesto,ci penseranno, a breve,le opposizioni. La campagna elettorale,di fatto già in corso,non vedrà al centro della contesa Antonio Tutolo,rifugiatosii alle regionali.
I tre schieramenti che si contenderanno la vittoria-sinistra, centrodestra e pagnottari, daranno vita a un confronto,sulla carta,serrato come poche altre volte è accaduto a Lucera. E, quindi, dall'esito incerto. A meno che in uno degli schieramenti, forse nell'area di centrodestra, salti fuori un candidato a sorpresa-magari una donna, in grado di sparigliare i giochi. Si vedrà
Senza il loro king-macker, per il movimento che ha disamministrato la città in questi sei anni, non sarà una passeggiata, anche se Giuseppe Pitta sarà un osso duro da rodere.
Il punto però è un altro, su quali toni si dispiegherà la campagna elettorale? 
E' facile prevedere che sul designato da Tutolo, cioè Pitta, si rovesceranno tutte le inadempienze dell'amministrazione, magari col carico da undici che potrebbero metterci i tre commissari, se faranno in tempo a completare il piano di riequilibrio. Ipotesi, però, poco probabile. Il clima dovrebbe svelenersi.
E' l'auspicio di gran parte della cittadinanza per bene, non degli odiatori di professione, sempre pronti a inondare di becerume i social contro l'avversario politico. Una pratica odiosa che ha preso piede in questa Lucera pur sempre tranquilla e rispettosa,che però sei anni or sono venne travolta,abbindolata,illusa, n'charamate,per dirla in tutolese,da un individuo che
invasato da una furia accusatoria- lo si direbbe un Savonarola dei nostri giorni-
sparlò,sempre a sproposito contro tutto e tutti. Arringhe che trasudavano disprezzo, e che assoribite,fatte proprie e mandate a memoria dai suoi seguaci, ormai rapiti dall'oratoria talvolta sconclusionata di questo nuovo fustigatore di costumi politici, imboccarono la strada del forte risentimento popolare, fino a diventare nel corso questi ultimi anni, odio.
Davanti ai bar, o altrove è diventato impossibile intrattenere una discussione sulle cose della politica lucerina,senza essere accusati, insultati, tacciati anche di cose peggiori. Un'intollaranza montante, un comportamento fuori dai canoni del vivere civile che ha avvelenato l'aria a Lucera.
E si è giunti fino al punto di aggredire e malmenare un cronista mentre riprendeva,un paio di mesi fa, in via Gramsci la collocazione delle piante ornamentali,da parte degli ultrà tutoliani. E questo avveniva sotto lo sguardo del primo cittadino, distante non più di venti metri. Complimenti vivissimi.
Tutto questo deve finire. La lotta politica dev'essere ricondotta entro i binari della tolleranza. La gente dev'essere libera di manifestare le proprie idee,di obiettare,discutare,approvare e dissentire,senza vedersi insultata a sangue sui social, divenuti un'arma impropria. 
Per tantissimi facebook è diventato lo sfogatoio di volgarità talvolta irrepetibili.
Questa non è più Lucera. La gente comune,dotata di un minimo di intelletto è stanca di questa contrapposizione continua.Maledetti i social e chi li ha inventati,verrebbe da bestemmiare. Se sempre meno gente si reca alle urne, è anche perchè quest'aria pesante consiglia di starsene alla larga.
Ed è proprio questo il rischio da evitare.Schivarsi e lasciare mano libera alla parte peggiore della collettività, che fa dell'ignoranza il proprio pane quotidiano.
Che nessuno si offenda: il peggio e il meglio esistono e convivono in ogni colletività dell'universo globo.
Basta solo decidere da che parte stare. Se con i beceri o con le persone senzienti.
Venendo da Foggia, campeggia, in alto il cartello:Lucera città d'arte e di cultura.
Bene, negli ultimi anni, quello slogan sembra appartenere altrove.
Facciamo che Lucera, per quanto malmessa, vilipesa, trascurata, criticata, si riprenda la sua antica e nobile dignità.
 
Gianfranco Sammartino
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