Lucera, 13 Maggio 2024

Finalmente!

Nella gran folla dei candidati alle regionali di settembre, Antonio Tutolo può fregiarsi di un primato ineguagliabile. Sarà il solo a fregiarsi della coccarda nera, appuntata sul petto, d’essere stato l’artefice del fallimento del Comune di Lucera.

Un record mica da poco Il cittadino Tutolo a capo di un Movimento populista, votato da migliaia di elettori, oggi si ritrova orfana del suo IDOLO: l’uomo che da ex venditore di chichere, tazze e piattini volle farsi sindaco, e oggi, roso dall’ambizione personale, molla il colpo per correre verso un seggio, sotto le insegne del Governatore Emiliano.

Che buon pro gli faccia. Al nemico che fugge ponti d’oro, dicevano gli antichi. E Lucera, città nata prima di Roma, secondo alcuni storici, non vede l’ora di ripartire. Con un altro sindaco e un’altra giunta: sicuramente più capace di questa uscente, sanzionata e bocciata in maniera inequivocabile dalla Corte dei conti: la magistratura contabile ha, infatti, ritenuto Tutolo e i suoi assessori i soli responsabili del dissesto finanziario del Comune lucerino: cioè, il fallimento. Altro che addossare le colpe ai sindaci precedenti. La canzone non incanta più nessuno.

Il termine è bello crudo e gli aficionados tutolinai se ne devono fare una ragione: Sanna fa capace… Antonio Tutolo, nella storia repubblicana è stato l unico sindaco a mandare a catafascio i conti del comune. Quali saranno le conseguenze di questi sei anni di incompetenza, faciloneria, decisioni assurde, lo sapremo a breve. Quando i tre commissari liquidatori avranno ultimato il loro lavoro, spulciando i libri contabili del Comune e, quindi, stilato il piano di riequilibrio finanziario, da inviare al Ministero degli interni per l’approvazione. E solo allora capiremo cosa ci aspetta per i prossimi tre anni. Già, però, qualcosa è possibile intuire: i creditori saranno costretti a rinunciare fino a 40 per cento dei loro crediti nei confronti del Comune: lo prevede la legge, è pure possibile che la prossima giunta si vedrà costretta ad operare dei tagli in determinati servizi alla cittadinanza. Mentre non sarebbe nemmeno escluso il ricorso alla mobilità verso alcuni dipendenti comunali, se i soldi non dovessero bastare. Siamo nel campo delle ipotesi, ovviamente, e tuttavia, nulla si può escludere.

Intanto, sarebbe pure ora e tempo che i signori commissari liquidatori, in Comune da quattro mesi, mandassero un segnale alla cittadinanza, informandola, anche se a grandi linee, su quale futuro attende i lucerini. Quanto all’opposizione avrebbe tutto il diritto d’essere tenuta al corrente sull’andamento del lavoro in corso. Un primo, sgradevole assaggio, dell’azione demolitoria di Tutolo i lucerini l’hanno già avuto. Le cartelle esattoriali per la riscossione della tassa sulla nettezza urbana contiene degli aumenti… in appresso spiegheremo il perché e il come.

Certo, se l’opposizione può gridare a squarciagola d’essersi liberata di un individuo tanto scomodo quanto incapace nell’amministrare la cosa pubblica, e non vede l’ora di gettarsi a testa bassa nella campagna elettorale, lo stesso non può dirsi degli elettori tutoliani.

Inutile girarci attorno. La gran parte di loro si sono sentiti traditi. Proprio non se l’aspettavano dall’amato Tonino d’essere abbandonati, dopo un solo anno di seconda legislatura. E che dire delle tantissime elettrici che stravedono per Tonino, “bello, biondo e dagli occhi azzurri”, e che al solo apparire sembravano prese da scariche ormonali irresistibili. La notte è fatta per amare, cantavano quelle bonazze delle Kessler a Studio Uno. A Lucera, però, pare che, fra gli uomini, la Bonomelli vada alla grande… Se sarà eletto alla regione, comunque, gli auguriamo di portare avanti le istanze di questa città, che lui e i suoi sodali hanno messo a terra. La verità fa male, cantava Caterina Caselli.

Ma v’avete gnotte…

L’elenco delle inadeguatezze di Tutolo è lungo. Citiamo l’ultima: la chiusura, cervellotica, di piazza della Repubblica, dopo aver disatteso l’ultima promessa: trasferire nella piazza, gli ambulanti allocati in piazza San Matteo. Solo così, la chiusura avrebbe avuto senso. Invece, Tutolo se n’è già dimenticato, proiettato ormai verso Bari. Se ne va e dietro di sé lascia macerie, macerie e solo macerie.

L’uomo dell’antipolitica ha imboccato la sola via di fuga dalle sue responsabilità. E chi s’è viste s’è viste…

Gianfranco Sammartino

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