Lucera, 09 Maggio 2024

“Basta teatrini. Sul futuro dei ragazzi a Lucera la politica e le istituzioni comincino a fare scelte coraggiose. L’appello di Lista Agricoltori e Comitato FArE per Lucera al Presidente della Provincia, Giuseppe Nobiletti”

Comunicato Stampa
LISTA AGrICOLTOrI / COMITATO FArE – Sul ridimensionamento scolastico, spettacolo indecoroso della politica
 
Basta teatrini. Sul futuro dei ragazzi a Lucera la poli6ca e
le is6tuzioni comincino a fare scelte coraggiose L’appello di Lista Agricoltori e Comitato FArE per Lucera al Presidente della Provincia, Giuseppe Nobile>
Il Piano regionale di dimensionamento scolas1co è un tema tanto spinoso quanto reale, sul quale la poli1ca locale avrebbe dovuto confrontarsi per tempo, in maniera lucida e pragma1ca, compiendo scelte coraggiose e coeren1. Scelte che impa=eranno in maniera dire=a sul futuro delle prossime generazioni. E invece, per l’ennesima volta, siamo sta1 costreA ad assistere a uno spe=acolo indecoroso che non solo non approda a nulla ma toglie a tuA noi un pezzo di speranza in un futuro migliore. Un futuro fagocitato dalle velleità di una poli1ca isterica ed egocentrica, fondata sulla ripicca, sulla convulsa smania di affermazione personale, sul dire tu=o e il contrario di tu=o lasciando alle circostanze o agli altri il pallino delle decisioni.
Nel fra=empo:
– l’Osservatorio regionale dei Sistemi di Istruzione e Formazione ci colloca al quarto posto in tu=a la provincia
per dispersione scolas1ca e fa=ori di disagio ad essa connessi;
– le proiezioni di DemoISTAT rivelano che la popolazione scolas1ca locale, tra dieci anni, diminuirà di quasi un
terzo (meno 1385 unità) e che l’età media aumenterà di quasi 4 anni;
– dalle ul1me sta1s1che ISTAT, apprendiamo di essere 5 pun1 so=o la media nazionale sia per incidenza di adul1
con un’istruzione superiore o universitaria sia per la partecipazione al mercato del lavoro e addiri=ura 15 pun1
so=o per mobilità giornaliera da studio o lavoro con rientro nella propria dimora;
– la regione Puglia, sin da agosto scorso, ha reso nota l’ipotesi di ridimensionamento della rete scolas1ca, a
par1re dal prossimo anno, mediante la redazione di un piano ai sensi dell’art. 1 c. 557 della Legge n. 297/2022 e del successivo decreto interministeriale n. 127/2023 che ha come obieAvo quello di razionalizzare le autonomie scolas1che in tu=a Italia;
– il TAr Lazio ha rige=ato l’istanza di sospensiva degli effeA di questo decreto, proposta dalla regione Puglia mentre la Corte Cos1tuzionale – proprio nella giornata di ieri, 22 novembre – ha rige=ato i ricorsi di Toscana, Puglia e Campania ritenendo che siano “prevalen1 le competenze statali riguardan1 l’ordinamento e l’organizzazione amministra1va dello Stato, le norme generali sull’istruzione, il coordinamento della finanzia pubblica”, spegnendo le residuali speranze di quan1 si illudevano che i tagli ci sarebbero sta1 risparmia1;
– l’Ufficio Scolas1co regionale per la Puglia ha pubblicato, alcune seAmane fa, una nota in cui specifica che, ai sensi delle linee di indirizzo del piano di ridimensionamento, è possibile presentare istanze di fusione o accorpamen1 di plessi anche delle is1tuzioni scolas1che del secondo ciclo.
Ovunque, in uno scenario simile, ci sarebbe stata, non da ora, una mobilitazione generale da parte delle is1tuzioni locali, dei rappresentan1 poli1ci regionali, delle is1tuzioni scolas1che per avviare, fuori dalla retorica e dalla ricerca di consenso, un tavolo permanente di confronto dal quale scaturissero processi ar1cola1 di concertazione socio- is1tuzionale, una proge=azione di medio-lungo periodo e decisioni di ampio respiro. E invece negli ul1mi anni – a parte il tenta1vo esperito dall’assessore alla Pubblica Istruzione nel voler promuovere un dialogo costruAvo tra le par1 – i rappor1 tra mondo scolas1co e is1tuzioni locali sono sta1 il più delle volte occasionali, se non sporadici, perlopiù in risposta ad urgenze e bisogni urla1, in base a una logica di reazione piu=osto che di proge=azione. Del resto, ci chiediamo dov’erano i vari rappresentan1 poli1ci regionali tutori della Capitanata quando a Bari si cominciava a parlare di un piano dei tagli e per quale mo1vo non hanno nè armato proteste eclatan1 nè elaborato proposte alterna1ve come è accaduto per altre tema1che forse media1camente più rilevan1.
 
Ora l’ipotesi di ridimensionamento della regione Puglia prevede tagli progressivi scagliona1 di anno in anno e fissa un limite per il mantenimento dell’autonomia di 926 alunni per i singoli is0tu0 comprensivi e 960 per le is0tuzioni scolas0che del secondo ciclo. In vista del prossimo anno scolas1co, saranno 58 le autonomie che andranno perse mentre il successivo 20. Ciò significa che Lucera perderà sicuramente un’autonomia per l’anno venturo ma potrebbe sperare, il prossimo, di evitare ulteriori ridimensionamen1 confidando nella media alunni favorevole rispe=o ad altre ci=à. La situazione a=uale richiederebbe un pizzico di buon senso e una spassionata analisi della realtà: abbiamo due is1tu1 del secondo ciclo, IPIA “ruggero Bonghi” e ITET “Vi=orio Emanuele III”, con meno di 500 iscriA cadauno, che con ogni probabilità saranno comunque accorpa1 in futuro, sempre che si scongiuri l’annessione di uno dei due al “Giannone- Masi” di Foggia che, già in passato, accolse gli alunni dell’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio” quando non si riuscì a formare nessuna classe prima nella nostra ci=à. Accorpare i due is1tu1 superiori significa me=ere in salvo un’is1tuzione di lungo corso come la storica “ragioneria”, creare un’offerta forma1va più solida e rispondente alle esigenze del territorio ma sopra=u=o arrivare a competere, per un secondo taglio il prossimo anno, for1 di una media iscriA negli is1tu1 comprensivi molto più vicina alla soglia minima: solo sedici unità in meno a fronte di tan1 altri Comuni con situazioni di gran lunga peggiori. Al contrario, nel caso decidessero di sacrificare l’autonomia di un is1tuto comprensivo, ci ritroveremmo il prossimo anno a rischiare un secondo ridimensionamento in virtù di una situazione molto meno compe11va nelle scuole del secondo ciclo: una media di circa 600 alunni a dispe=o di una soglia minima di ben 960 unità. E cosa avremmo o=enuto? Due scuole in meno, un is1tuto comprensivo accorpato con un sovraffollamento tale da essere quasi inges1bile e un quar1ere, quello di Santa Maria delle Grazie, ancora una volta bistra=ato e penalizzato da una poli1ca che, quando serve, gira sempre la testa dall’altra parte (fare un giro del quar1ere per credere).
Incomprensibilmente, l’Amministrazione comunale pare voler perseverare nella scelta di non scegliere, lasciando alla regione il pallino e rinunciando a formulare persino orientamen1 o proposte in subordine rispe=o all’illusoria richiesta di non operare nessun taglio. Nella riunione del Consiglio d’Is1tuto dell’IC “Bozzini-Fasani” si è assis1to ad un deprimente teatrino tra sindaco ed ex sindaco, finito come al solito con stracci volan1, urla e vicendevoli recriminazioni. Una guerra tanto inu1le quanto sterile che ha visto da una parte il sindaco Pi=a, inspiegabilmente incapace di intraprendere scelte coraggiose e dall’altra l’a=uale consigliere regionale, Tutolo, che ha sostenuto, con non poca veemenza, la causa dell’accorpamento dei due is1tu1 superiori dimen1cando, però, che i consiglieri comunali della sua area di riferimento, insieme alla quasi totalità dell’opposizione, in data 7 se=embre 2023, protocollavano al Comune una missiva nella quale si dicevano sfavorevoli alla ven1lata eventuale proposta di fusione “dello storico is1tuto lucerino con l’is1tuto alberghiero Bonghi-rosmini” (nemmeno conoscono i nomi delle scuole). Inoltre pare che qualche consigliere della minoranza sia andato in regione a perorare la causa dell’accorpamento in luogo alla fusione dei due is1tu1 comprensivi per poter esibire, in mancanza d’altro, la più classica delle vi=orie di Pirro ai genitori giustamente arrabbia1. Delle due una: o il consigliere regionale mente quando dice che nessuno lo ha interpellato e no1ziato oppure, di fa=o, non ha nessun riferimento poli1co locale. E ci riesce difficile pensarlo visto che uno dei firmatari di quel documento è anche il suo collaboratore in regione.
riteniamo, come Lista Agricoltori per Lucera e Comitato “FArE per Lucera” che occorra riaprire un dialogo tra Amministrazione comunale, Provincia e is1tuzioni scolas1che, magari per il tramite del presidente Giuseppe NobileA il quale, cercando di capire le reali esigenze del territorio, potrà avere un quadro più neutrale, chiaro ed esaus1vo della situazione. Chiediamo a lui, al sindaco e a tuA i rappresentan1 poli1ci locali e regionali di a=enzionare la ques1one ed operare con coscienza la scelta più logica tenendo presente che è in ballo il futuro di un Comune ad alto rischio di spopolamento, ostaggio di una contesa poli1ca che sta danneggiando tuA. Lo diciamo apertamente, non ci nascondiamo dietro fin1 ideali, finte rinunce, finte ba=aglie.
Lista Agricoltori
Comitato “FArE per Lucera”
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