Lucera, 02 Maggio 2024

† san francesco d'assisi pastore e martire

Luceria Saracenorum 800anni dopo. Il 9 settembre una conferenza sulla fondazione della colonia saracena di Lucera

LUCERIA SARACENORUM. 800ANNI DOPO
Conferenza sulla fondazione della colonia saracena di Lucera
A Lucera, presso il Opera San Giuseppe Lucera, si terrà il 9 settembre, dalle ore 18.00, la conferenza per ricordare scientificamente i motivi e gli accadimenti che portarono alla fondazione della colonia saracena di Lucera, con riferimenti alla documentazione svevo-angioina e all’attualità, trattando la tutela del patrimonio storico-culturale della città e la corretta rappresentazione degli eventi aggregativi in abiti storici.
L’evento è co-organizzato dall’APS Cinque Porte Storiche di Lucera con “Patrimoni Generativi”, dall’Archeoclub d’Italia Aps sede di Lucera “Minerva” e dall’Associazione storico culturale “Imperiales Friderici II” di Foggia.
La conferenza vedrà come moderatore Gianni Finizio, presidente dell’APS Cinque Porte Storiche di Lucera, che illustrerà il progetto “Patrimoni Generativi” finanziato dalla Regione Puglia e che condurrà il dibattito presentando gli interventi del Prof. Pasquale Favia (ordinario di Archeologia cristiana e medievale presso l’Università di Foggia), di Walter di Pierro (presidente dell’Archeoclub di Lucera), di Alessandro Strinati (presidente dell’Associazione “ Imperiales Friderici II ”) e del Dott. Pasquale Episcopo (docente di italiano, lingua e cultura a Monaco di Baviera).
Al termine della conferenza si potranno degustare le “sfinci”, tipica pietanza saracena del periodo svevo-angioino.
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CENNI STORICI.
La città di Lucera, come è noto, a partire proprio dal 1223 fu al centro delle vicende storiche che interessarono tutto il Regnum Sicilie. Dopo circa un anno di feroci scontri, che si protrassero fino al 1246, Federico II di Svevia riuscì a spezzare la resistenza dei riottosi saraceni della Val di Mazara, arroccatisi nell’entroterra sin dal 1189. Iniziò così la deportazione in Capitanata di moltissimi sudditi di fede musulmana, organizzati in centinaia di nuclei tribali arabo-berberi, per i quali creò la Luceria Saracenorum. 
Dall’insediamento dei saraceni tutta la zona devastata da Longobardi, Bizantini e Normanni ebbe una forte spinta economica dovuta al rifiorire dei commerci, dell’artigianato e dell’allevamento. Dal 1234, nel periodo compreso tra il 24 Giugno e il 1 Luglio, Lujarah (Luceria) fu sede di una delle sette fiere istituite nel Regno da Federico, il quale negli stessi anni intraprese la costruzione dell’articolato palatium, di cui oggi rimane solo il muro perimetrale a scarpa. In esso venivano custodite grosse quantità di ori, argenti, vesti e pietre preziose. Nei locali del complesso palaziale operavano garcìe e ancille a servizio della Camera imperialis. La colonia beneficiava di libertà amministrativa e figure come l’archadius e i gaytii amministravano la giustizia ed esercitavano il potere esecutivo.
Dopo la sconfitta di Manfredi a Benevento, con la discesa di Corradino in Italia i saraceni si ribellarono a re Carlo I d’Angiò. Assediati per oltre un anno dalle truppe angioine, si arresero nell’agosto del 1269 segnati dagli stenti e dalla fame. Furono risparmiati ma, seppur mantennero la libertà religiosa, videro ridotta la loro autonomia interna con la probabile abolizione della figura dell’arcadio. Perseguendo la politica di Federico II, Carlo I sperò di ottenere la cieca fiducia di cui godeva il Puer Apuliae, il quale creò non solo un prezioso bacino di reclutamento militare ma soprattutto un centro di attività economiche tra cui artigianato, lavorazione del cuoio, tessitura, allevamento e addestramento di animali. Carlo II pose fine alla colonia nell’agosto del 1300: il miles Giovanni Pipino da Barletta compì la depopulatio della Civitas maura, che mutò il nome in Civitas Sanctae Mariae.
 
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