Lucera, 06 Maggio 2024

Otto marzo, la Giornata Internazionale della Donna

Si è tentato, in questi ultimi tempi, di  trasformare in una festa del consumo anche la Giornata Internazionale della Donna e di aggiungere, alla tradizionale mimosa, l-obbligo di un regalino costoso. Ma sostanza e significato, almeno per ora, non sono stati stravolti in quanto il motivo ispiratore, cioè la pari dignità con l-uomo nella vita politica, sociale e familiare, è ancora attuale.
In Italia, la Giornata Internazionale della Donna si celebra soltanto dall-8 marzo 1945, per iniziativa dell-Unione Donne Italiane  (UDI) le cui iscritte, di ispirazione comunista e socialista, si riunirono nella grande sala del Liceo Visconti, in Roma, insieme con le cattoliche del Centro Italiano Femminile (CIF) e con le vedove di caduti partigiani. Tutte insieme approvarono un ordine del giorno inviato a Londra dove erano confluite, nella Albert Hall, rappresentanze di venti paesi per celebrare la Giornata Internazionale della Donna. Dette rappresentanze approvarono una Carta della Donna in cui si chiedeva il diritto al lavoro in tutte le industrie, la parità salariale, la possibilità di accedere a posti direttivi e di partecipare alla vita nazionale ed internazionale.
Tuttavia, solo nel 1946, conclusa la guerra anche al Nord, l-8 marzo fu celebrato in tutta l-Italia.
In una riunione preparatoria, a Roma, nacque l-idea di mettere all-occhiello un fiore che potesse caratterizzare la giornata, come il garofano rosso al 1° maggio. Scrive Marisa Rodano:-ci voleva un fiore reperibile ai primi di marzo [???] a noi, giovani romane, vennero in mente gli alberi coperti da fiori gialli [??…]. Così la mimosa venne offerta dai bimbi alle mamme, dai fidanzati alle fidanzate, dai mariti alle mogli -.
La scelta fu felice, anche simbolicamente, in quanto la mimosa simboleggia, per tradizione, il passaggio dalla morte ad uno stato di luce: emblema, dunque, di rinascita, di vittoria.
Ma se in Italia la Giornata Internazionale della Donna si è radicata a partire dal 1945, in altri paesi, americani ed europei, la ricorrenza si celebrava ormai da decenni.
Negli Stati Uniti, il primo Woman-s Day risale ad un raduno, il 3 marzo 1908 al Garrick Theater di Chicago, di alcune socialiste americane. Quel giorno era assente il conferenziere e le donne ne approfittarono per organizzare la prima Giornata della Donna. L-insperata eco convinse l-esecutivo del partito a dichiarare: –Raccomandiamo, a tutte le sezioni locali del partito socialista di riservare l-ultima domenica di febbraio, del 1909, per l-organizzazione di una manifestazione del diritto di voto femminile-.  
La Seconda Conferenza Internazionale dei partiti socialisti, svoltasi a Copenaghen nel mese di agosto del 1910, fu sollecitata a proporre una Giornata Internazionale della Donna da fissare all-ultima domenica di febbraio. La proposta non venne neppure discussa dall-assemblea. Non migliore esito ebbe la proposta di unificazione delle celebrazioni  avanzata dalle delegate finlandesi, svedesi ed americane nella Conferenza delle Donne del 1914.
Furono la Prima Guerra Mondiale e la Rivoluzione Bolscevica  ad imporre l-8 marzo.
Il 23 febbraio 1917, a San Pietroburgo in occasione della Giornata Internazionale della Donna, operaie e mogli di soldati manifestarono per le vie  chiedendo pane per i loro figli ed il ritorno dei mariti dalle trincee.
Il 14 giugno 1921, la Conferenza Internazionale delle Donne, riunita a Mosca, adottò l-8 marzo come -Giornata Internazionale dell-operaia, in ricordo del –giorno della prima manifestazione delle operaie di San Pietroburgo contro lo zarismo-.
Viene spontaneo chiedersi: ma non era stato il 23 marzo il giorno della manifestazione? La contraddizione è soltanto apparente in quanto nella Russia zarista vigeva ancora il calendario giuliano sfasato, rispetto a quello gregoriano, di 13 giorni: sicché il 23 febbraio corrispondeva, in Occidente, all-8 marzo.
Questa è la vera storia dell-8 marzo, mentre è completamente falsa la leggenda che la Giornata Internazionale della Donna sia stata fissata in ricordo delle 129 operaie che, in quel giorno del 1908, sarebbero morte bruciate in un incendio di una fabbrica americana. Allo stesso modo è infondata un-altra leggenda, diffusa in molti paesi europei, secondo cui la data avrebbe ricordato uno sciopero di lavoratrici tessili, avvenuto a New York  l-8 marzo 1857, represso brutalmente dalla polizia.
Tilde Capomassa e Marisa  Ombra osservano che: -?.. agli inizi degli anni Cinquanta, in diversi paesi si avvertì l-esigenza di scindere l-8 marzo dalla storia sovietica [ ??? ? ], per quanto riguarda l-Italia l-ipotesi ci risulta abbastanza convincente [ ???.] corrisponde allo sforzo dell-UDI di superare i limiti dei propri riferimenti culturali. Agli inizi degli anni Cinquanta, la celebrazione della Giornata della Donna era fuori dall-area comunista e socialista, largamente vissuta come un fatto eversivo. Associare l-8 marzo al martirio delle operaie americane significava ampliare gli orizzonti della celebrazione ad un mondo più grande e, al tempo stesso, attribuirle un carattere sacro-.


Nando Carrescia

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