Lucera, 04 Maggio 2024

BrUTàLE. Chiamata alle Arti. A Lucera la call collettiva contro ogni violenza

COMUNICATO STAMPA

 

A LUCErA LA MOSTrA COLLETTIVA “BrUTALE”: VENErDI’ 29 DICEMBrE IN ESPOSIZIONE

I rISULTATI DELLA “CHIAMATA ALLE ArTI” SUL TEMA UNIVErSALE DELLA VIOLENZA

 

DA PIU’ PArTI D’ITALIA INSTALLAZIONI, GrAPHIC DESIGN, POESIA, MUSICA

COSTITUIrANNO LA rIFLESSIONE SUL MALE SOCIALE NELLA MOSTrA-EVENTO DI UTO’ 

 

Da Lucera “Città d’arte” e tra le dieci città finaliste a “Capitale italiana della Cultura 2026” viene lanciata una “chiamata alle arti” ispirata al tema universale della violenza. è la violenza tra esseri umani, nelle parole non dette, negli sguardi carichi di pregiudizi. è la violenza di genere, oltre ogni origine e provenienza. è la violenza verso gli animali, silenziositestimoni delle nostre azioni spesso crudeli. è la violenza verso la terra, la natura, il mondo che chiamiamo casa. Da questo argomento nasce il progetto “Brutàle”, promosso dall’associazione culturale “Utò-Lo Spazio della Luce” che, dopo aver lanciato un call nazionale collettiva, ispirata al tema della violenza, averne selezionato le opere, tali le esporrà in una mostra-evento che si terrà questo venerdì 29 dicembre, dalle ore 19, presso la “Utò-Gallery”, sita in via Pignatelli 14 a Lucera, provincia di Foggia, in Puglia. 

 

Installazioni artistiche, opere di pittura, graphic design, visual art, poesia, creazioni musicali, sono il risultato della “Chiamata alle arti” Brutàle come contributo alla riflessione sul tema della violenza, che potrà essere visto, letto, ascoltato e discusso con gli artisti padri delle opere venerdì 29 dicembre, giorno dell’evento organizzato da Utò-Lo Spazio della Luce in collaborazione con Feste Mobili, Esther Favilla Photographer e Masseria nel Sole. 

 

La mostra collettiva “Brutàle” raccoglie un mondo variegato di espressioni artistiche, che poggia su radici geografiche differenti, ma che diventa un linguaggio universale unico e complesso ispirato al concetto di violenza. “Perché l’arte – spiega l’ideatrice e curatrice del progetto, Cleonice Di Muro – diventa il linguaggio dellanima che parla senza parole. Nellesfumature di un pennello, nella melodia di una nota,nellarmonia di una performance, larte si innalza come un faro. è il riflesso di ciò che siamo, una testimonianza cruda delle nostre lotte, delle nostre gioie, delle nostre ferite e delle cicatrici che portiamo. L'artista al pari di un alchimista,trasmuta la violenza in un canto di consapevolezza. Larte non è solo osservazione, ma è anche un invito a riflettere sulle scelteche definiscono la nostra umanità, capace di trasformare il dolore in consapevolezza e lindignazione in azione

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