27 gennaio
GIORNO DELLA MEMORIA
per commemorare le vittime dell’olocausto
Il viaggio fu lungo
oltremodo faticoso e scomodo
tutti in piedi e al freddo,
ma a me non importava
perché ci aspettava un luogo da favola.
Mi avevano raccontato
che il posto dove ci portavano era bello
e quindi non pensavo né alla fame né alla stanchezza.
Ero felice così,
perché anche se scomodo
era la prima volta che salivo su un treno.
Ero felice così,
perché c’erano visi che conoscevo
e poi c’era anche la mia mamma.
Ero felice così,
perché non ero solo.
Si può mai lasciare solo un bimbo di sei anni?
Ero felice così,
anche se non capivo
i loro volti tristi.
C’era la neve in quel posto da favola,
e il cielo bianco ancora nevicava.
A me, che venivo da una terra
dove non piove mai e c’è sempre il sole,
tutto appariva ancora più magico.
È vero avevo freddo
ma mi dissero che presto ci avrebbero riscaldato.
Dovevamo solo metterci in fila per due, come in un gioco,
ed entrare senza spingere.
Non c’era bisogno di farlo
saremmo entrati tutti,
dentro c’era posto per tutti.
Non sono mai entrato in quel forno caldo,
non sono mai riuscito a riscaldarmi
e allora sono scappato da quel posto,
che tanto magico poi non era!
Tante rughe ora mi invecchiano
e i pensieri sono stanchi,
ma la memoria è sempre viva e non dimentica
e mi riporta ancora a quel treno,
e mi riporta ancora a quel freddo
che dentro ancora mi brucia.