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Auguri alla neolaureata Alessandra. Dedicata a lei la poesia del padre Giuseppe Palladino




Giuseppe Palladino a sua figlia Alessandra in onore e a compimento degli studi al Conservatorio, laurea in "Didattica Della Musica"
La redazione porge felicitazioni e auguri alla dottoressa Alessandra Palladino e famiglia e augura una lunga carriera musicale, artistica e di insegnamento.
 
Si dice, ed è sicuramente vero, che chi suona uno strumento musicale
abbia un carattere particolarmente sensibile,
vuoi perché a livello dell’inconscio scatena immense emozioni;
vuoi perché la musica ha da sempre accompagnato l’uomo fin dalle sue origini;
vuoi perché la musica è forse fra tutte le forme di arte quella più sublime, quella 
che più avvicina all’immensità del creato.
Quattordici anni di pianoforte, di cui sei da privatista e otto di conservatorio,
più una laurea in “Didattica della Musica”,
hanno fatto si che ALESSANDRA  PALLADINO al termine dell’esame finale di pianoforte,
avvenuto il 3 luglio scorso, abbia raggiunto un livello emotivo e professionale alto nella sua
personalità e cultura musicale.
Un plauso alla sua innata passione e alle sue ottime capacità di pianista,
un augurio per il prosieguo della sua carriera artistica e professionale, all’insegna di tutto ciò
che di bello possa meritare e desiderare.
 
Per l’occasione il suo papà gli ha composto e dedicato la poesia “Il suono e l’incanto”.
 
IL SUONO E L’INCANTO
 
meraviglioso il traguardo
fantastico alquanto,
sublime fino all’incanto
 
Anni passati
della tua splendida vita
a salire le scale ai tuoi primi passi,
certamente anche a scendere
e correre via,
ma sempre pensando
nel via vai saliscendi
alla giusta armonia.
Le scale importanti
dei tuoi cambiamenti
tutte portano al centro,
e può capitare proprio per questo
che qualche nota bizzarra
scivoli via,
e rabbiosa rimbombi forte poi dentro.
Nel frattempo ti trovi
a suonare cercando il tuo giusto tempo,
e non sai
se per vizio o tabù
donde viene il suono tormento.
Poi melodiose come in un canto
le note tue giuste,
che salite dal basso
dalla mezza finestra più aperta
eccole giunte col tuo nuovo piano,
e sorridente commossa,
con agili dita
hai dato suono alla vita
scorrendo la mano.
Gli anni del gioco e del fuoco
sono ora passati,
e sognando è arrivato il tuo tempo.
Il fuoco adesso si è spento,
resta solo nell’aere dolce l’amore
del tuo suono l’incanto.
 
3 luglio 2017

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