CULTURA Storia         Pubblicata il

Vivere con e per la pittura




LUCERA- Si può vivere di arte pittorica e solo di quella? La risposta è no. E le motivazioni sono tantissime, che  per elencarle tutte servirebbe un almanacco. Ma c'è pure chi non si arrende e della pittura, oltre che un arte ne ha fatto un mestiere. Chi è questo sognatore, direbbero in tanti. Si chiama  Giacomo De Troia e dipinge quadri di profonda ispirazione, come è stato ampiamente riconosciuto da valenti critici di fama nazionale.

"A un certo punto mi sono trovato di fronte a una scelta - spiega Giacomo De Troia - o dipingere per puro diletto, ma seguitando così non avrei mai affinato la mia arte, oppure impegnarmi quotidianamente, anche sette, otto ore al giorno, seguendo il consiglio di un critico mio amico, purtroppo, oggi scomparso".

Ascoltando le parole del nostro pittore vengono alla mente i versi di un altro personaggio che di arte viveva, Cesare Pavese che scriveva. "Lavorare stanca". A Giacomo De Troia, però, tenere il pennello in mano per quasi un'intera giornata non lo affatica. "Anzi, con il lavoro quotidiano ho affinato la mia tecnica e ho superati numerosi gap che, altrimenti, continuerebbero a pesare sul mio modo di dipingere". Già, ma come e cosa dipinge  De Troia ? Ecco cosa scrivono di lui: "Un mondo pittorico, per dirla con i fenomenologici, che mette in opera la verità. Mentre critica aspramente la società diventa una sorta di medium espressivo di un Credo che invita  il fruitore all'in te ipsum redi".

Insomma il Nostro va decisamente controcorrente, refrattario alle etichette, alieno da ismi ed effimere mode. De Troia seguendo con tenacia  il suo iter pittorico, fa dono di se al fruitore vigile che capta dietro l'immagine un poderoso retroterra umano-estetico, un urlo soffocato di richiamo a valori espressi dalla cosiddetta modernità.

 

G. S.

 

Visita il sito www.giacomodetroia.com  

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