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Cinema e stelle alla Pinacoteca di Lucera

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Recensione di Nicola Ivan Bernardi 
 
FOCALE VARIABILE
Appuntamento del 7 settembre 2023
Nel chiostro dell' Ex Convento di San Pasquale a Lucera, le luci sono ancora spente, c'è solo il chiarore del monitor del pc ed una lampada. 
Alzo lo sguardo e un cielo tempestato di stelle mi coglie di sorpresa: le spesse mura non fermano solo il vento ma anche la luce dei lampioni della piazzetta antistante. E' uno spettacolo prima dello spettacolo, inaspettato e meraviglioso.
Pochi minuti di attesa, la sala si riempie totalmente, Gianni De Mare accoglie il pubblico con il suo stile spumeggiante; gli organizzatori sono in disparte, discreti ma attentissimi: Giovanni Gifuni spende solo poche parole per presentare la serata (evitando di guastare la visione con anticipazioni); Antonio Petrone c'è ma finge di non esserci mentre controlla gli ultimi dettagli e la sala; Andrea Vellonio smanetta sul pc. 
Prima il documentario "Visages, villages" (Agnes Varda, JR, 2017), e poi il film "Il ritratto di Jennie" (W. Dieterle, 1948).
"Il ritratto di Jennie" è stato sicuramente una visione molto piacevole e interessante (l'immagine eterea della protagonista lascia estasiati), ma il colpo di fulmine che mi ha folgorato è "Visages, villages". 
Agnes Varda, fotografa e regista francese, accompagnata dal giovane JR fotografo e artista del collage, attraversano la Francia scattando fotografie alla gente comune, per stamparne delle gigantografie da affiggere sulle pareti esterne dei palazzi, lungo i corridoi delle fabbriche, sui vagoni dei treni...
Lo sguardo di Agnes, fanciullesco e fresco nonostante l'età, ci accompagna alla scoperta dell'incanto della normalità, della genuina bellezza della gente comune.
(Attenzione, potrebbe costituire SPOILER): Scava a fondo tra le incertezze dell'ultimo giorno di lavoro di un operaio prima della pensione; accarezza delicatamente i solchi del viso di uno che vive sotto un tetto fantastico, grazie ad una pensione "minima o massima", non lo sa e non gli importa; esalta la forza e la dignità delle mogli degli scaricatori di porto... E trattiene le lacrime a fronte di una mancata sorpresa, rivelatasi crudele diniego.
JR è pieno di forza, scattante, allegro, entusiasta: è giovane e la segue, la supera, l'aspetta e le si fa incontro, mentre lei arranca con difficoltà, ma sempre con animo curioso.
E' il gioco della vita.
Ogni frammento del viaggio, dalle capre all'agricoltore, dalla commessa (madre timida e bellissima) all'ultima moglie di un minatore, ogni fotografia ed ogni storia meriterebbero di essere tributate con un film intero. 
E' la poesia del cinema, non ci sono altre definizioni. 
Complimenti all'associazione Focale Variabile: al giorno d'oggi ci vuole tanto coraggio per proporre l'arte, senza scendere a compromessi. 

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