Lucera, 02 Maggio 2024

Eccellenze lucerine a cura di Dionisio Morlacco ‘ Profili biografici: Renato Luigi SANSONE

Profilo biografico di:

Renato Luigi SANSONE

       Fratello di Mario Sansone, nacque a Lucera l’8 febbraio 1903 da Eduardo e Teresa De Crescenzio. Il padre fu Pretore di Montesantangelo (1895) e poi giudice del Tribunale di Lucera (dal 1897). Renato Visse i primi anni della sua tenera età nella nostra città, da cui andò via nel 1908 quando la famiglia si trasferì prima ad Avellino e l'anno dopo a Napoli, ove il padre assurse alla Presidenza del Tribunale, e dove Renato compì gli studi in giurisprudenza, laureandosi nel 1926. A diciassette anni si iscrisse al Partito Socialista Italiano, nel quale più volte fu membro della Direzione e del Comitato centrale.

       Uomo di vasta cultura umanistica e di solida preparazione giuridica, avvocato tra i migliori del Foro napoletano, si battè con encomiabile abnegazione per l'emancipazione delle classi lavoratrici in un periodo difficile, come quello fascista, durante il quale subì una stretta sorveglianza e fu costretto all'esilio.

       Nel 1943 ricostituì a Napoli il Partito Socialista insieme con Lelio Porzio, Nino Gaeta e Scipione Rossi, e fu tra i promotori dell'insurrezione napoletana contro i tedeschi invasori e le bande fasciste nelle giornate dal 28 settembre al 1 ottobre 1943, nello stesso mese fu nominato assessore nella prima giunta democratica di Napoli; l’anno dopo divenne direttore della SEPRAL (Sezione Provinciale dell’Alimentazione).

       Membro del Comitato di Liberazione Nazionale entrò a far parte della prima giunta democratica di Napoli, in un momento fortemente segnato da difficoltà e privazioni, in seguito fu più volte consigliere comunale. Nel gennaio 1945 fu Alto Commissario aggiunto per l'alimentazione e poi Sottosegretario per la stessa nel governo Parri e Alto Commissario nel primo governo De Gasperi. Nominato alla Consulta Nazionale, fu eletto deputato per l’Assemblea Costituente, ove, però, “non fece registrare interventi significativi sui temi costituzionali. Prese invece la parola su due disegni di legge che riguardavano le modificazioni alla legge per l’elezione della Camera dei Deputati e le modifiche al Codice penale per la difesa delle istituzioni repubblicane”.Nelle prime due legislature rappresentò alla Camera le circoscrizioni di Napoli e di Caserta (dal 1953 al 1963), nella terza legislatura fu eletto senatore per il collegio di Afragola.

       In tutti questi incarichi e mandati, come membro di diversi organismi parlamentari, si distinse per il suo impegno e le numerose proposte di legge sul diritto di famiglia e sul matrimonio: presentò 66 progetti di legge, in 17 dei quali fu primo firmatario. Significativi di questa sua attività parlamentare restano le relazioni tenute e i discorsi da lui pronunciati: I contadini attendono una effettiva riforma dei contratti agrari (discorso alla Camera dei deputati, 1949), Contro una legge faziosa (intervento alla Camera sulla legge per la difesa civile, 1951), I fuorilegge del matrimonio (libro pubblicato dalle Edizioni Avanti, 1956), I miliardi di Fiumicino (discorso al Senato, 1961),Relazione di minoranza sul disegno di legge relativo allo scioglimento del Movimento Sociale Italiano (1961), Il divorzio in Italia (edizione Roma, 1964).

       “I suoi rapporti con la Capitanata negli anni dei suoi mandati parlamentari furono piuttosto sporadici, mentre sufficientemente efficace fu l’azione politica nel suo collegio di elezione e su al cune tematiche come la battaglia per l’introduzione del ‘piccolo divorzio’ e per l’approntamento di misure di sicurezza sui posti di lavoro”.1 Il disegno di legge sul divorzio da lui presentato alla Camera (26 ottobre 1954) prevedeva l’applicabilità ai matrimoni in caso di scomparsa del coniuge senza alcuna traccia, di condannato a lunga pena detentiva, di coniuge straniero in presenza di divorzio all’estero, di malato di mente, di lunga separazione fra i coniugi o di tentato omicidio del coniuge; la proposta, però, non fu discussa né la prima, né la seconda volta, quando fu ripresentata al Senato (12.6.1958), e tuttavia l’argomento alimentò un vivace dibattito nel Paese.   

       Dal 22 febbraio 1965 fino al giorno della sua morte, avvenuta in Modena (22.2.1967),fu Presidente dell'Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (Inail). Otto giorni dopo la sua scomparsa fu commemorato da entrambe le Camere. Fu sepolto nel Cimitero del Verano di Roma. 

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1. M. GALANTE, La rappresentanza della Capitanata, in “Carte di Puglia”, Anno XV, n. 1, Giugno 2013.

 

a cura di Dionisio Morlacco

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