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Il lavoro: fondamento per la dignità dell’uomo. Poesia e nota di Pasquale Zolla

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Solo i politici non lo sanno perché il lavoro per loro è fare i calli al sedere sulle panche del Parlamento
Il governo di Enrico Letta dovrebbe fare ogni sforzo possibile ed immaginabile per dare slancio all’occupazione, perché il lavoro fa parte del piano di amore di Dio e perché è fondamentale per la dignità delle persone.
Non dare lavoro, perché si guarda solo ai bilanci dello Stato o delle imprese, significa andare contro la Costituzione e contro la volontà di Dio.
Oggi ci sono milioni di persone che affrontano il difficile cammino della vita chiuse nel silenzio della loro sofferenza perché disoccupati o licenziati, per l’austerità imposta dalla Germania e dai nostri governanti che non hanno il coraggio di prendere drastiche decisioni a favore dell’Italia e s’inchinano davanti alla Merkel, come i bravi scolari della scuola primaria.
Per loro è importante solo riempirsi i loro portafogli con i soldi degli onesti contribuenti che  vengono  usati come schiavi e che, purtroppo, il più delle volte, anziché combattere contro i loro sorprusi, compiono atti estremi contro la propria persona e contro il prossimo.
I nostri cari politici, che promettono a parole ma nei fatti fanno sempre tutto il contrario (Com’è vero l’antico detto latino: Verba volant…), non hanno ancora capito che la gente non pretende promesse d’amore, ma di essere rispettata nella propria dignità umana. Non sanno che rispettare vuol dire
sapere ascoltare e avere riguardo e considerazione verso i più deboli che, in fin dei conti, altro non è che creare lavoro.
Perché è nella dignità del lavoro, sia con le mani che con la mente, che l’uomo ha il diritto ad una opportunità per mantenersi e non essere mantenuto con assegni da fame per sbarcare il lunario.
È necessario, pertanto, cucire una veste a misura della gente, senza cedere alla paura del declassamento, perché così facendo diventerà solo mantello per coprirsi la testa durante la tempesta, ma non un abito di dignità che dal di dentro illumina la persona.
La crisi non è stato frutto della gente onesta e dei lavoratori o dei pensionati, ma dei politici corrotti e avidi di quattrini (quante leggine ad personam hanno fatto per racimolare quattrini a non finire!) che continuano a dire di voler cambiare l’Italia e la politica, ma all’atto pratico mancano di energia e non sanno approfittare del consenso loro affidato.
Gli errori del passato, a partire da Martinazzoli che, convinto che la Dc fosse morta e con lei l’elettorato, lasciò a Berlusconi l’occasione di capeggiarlo (E sappiamo tutti come ha saputo sfruttarlo!), ancora oggi vengono fatti. Eppure la Storia dovrebbe essere maestra di vita!
Beppe Grillo ha fondato il successo del M5S su una critica spietata e divertente del nostro sistema politico e della società italiana.
È stato, senz’altro, un ottimo punto di partenza per convincere il popolo che un certo edificio pericolante è da abbattere e si deve sostituire con uno nuovo. Però non ha progettato come innalzare il nuovo edificio né come rispettare gli edifici circostanti. Vuole che si abbatte l’intero quartiere, l’intera città, cosa che si trasformerà, per il suo movimento, in una grande disfatta, perché oltre che contestare il sistema democratico (l’intera città), bisogna inserirsi nel gioco delle alleanze e dei compromessi. Non si può continuare a chiedere il piatto tutto per sé.
Il Pd aveva l’acqua alla gola e avrebbe venduto sua madre pur di allearsi con lui e, invece, Dio sa quanto controvoglia, ha dovuto allearsi con il Pdl che potrebbe costituire una svolta epocale senza ritorno.
Le sue critiche acide ed esagerate hanno dimostrato la vocazione di quel movimento allo sfascio e non alla costruzione di una nuova Italia.
Si chiede di ritornare a votare perché aumenterebbero i voti per l’M5S, ma non credo sia proprio così, perché è solo causa sua se non si è fatto il governo Pd/M5S e la gratitudine degli elettori del Pd (che l’hanno già votato!) non credo sia a suo favore perché è per causa sua che hanno dovuto baciare il rospo del Pdl.
E gli stessi votanti del Pdl, che lo hanno votato perché esasperati dalle continue promesse mai mantenute, ormai si sono resi conto che quel voto è servito solo a mettere l’Italia in gravi difficoltà.
Pensaci bene, Caro Beppe! Puoi ancora fare il passo grande quanto la gamba!
Vedrai che se così farai l’Italia e gli italiani ti saranno grati.
Pasquale Zolla

Sènza fatighe deggnetà ne nge stace
Ògge, pe manganze d’a fatighe,
nd’a l’ucchje d’i krestjane ce stanne
sckitte uarde mmakand’è rrasseggnate.
Uarde ka nenn’arrjèsscene a vvedè
‘a fine d’u jurne; uarde chjìne
de ragge ka vennètte lukkulèjene
p’i angherìje suciale ka hanne
da sèmbbe, da kuilli puke seggnure
d’a fenanze e dd’a puliteke,
bbrave a bblannì i krestjane
ke vvane prumèsse, ka subbete dòppe
skumbarisscene kume pe magaggìje.
Uarde k’addummannene justizzje
è nnò llemòsene, è ssópattutte
de ne mbèrde ‘a deggnetà d’èssere
umane. Triste éje u Pajése
a ndò putinde sènza deggnetà
fatighene pe llùuàrne appure
i uteme bbrannille a kki have
‘a deggnetà kume uneka rekkèzze.
I lègge fatte sìjene pe i ummene
è nnò i ummene pe i lègge;
ka u gùuèrne è u parlamènde
sìjene ò’ suvrizzje d’i krestjane
è nnò i patrune d’i krestjane.
Ka òggnè dritte ‘na respunzabbeletà
kembburte; òggnè ‘ppurtunetà
n’òbbreghe; òggnè pussisse nu dùuére.
Pe tutte, è nnò ssckitte p’i cettadine!

Senza lavoro non c’è dignità
Oggi, a causa della mancanza di lavoro,
negli occhi della gente ci sono
solo sguardi vuoti e rassegnati.
Sguardi che non riescono a vedre
la fine del giorno; sguardi pieni
di rabbia che gridano vendetta
per le angherie sociali che subiscono
da sempre, da quei pochi signori
della finanza e della politica,
bravi a blandire la gente
con fatue promesse, che subito dopo
svaniscono come per incanto.
Sguardi che chiedono giustizia
e non elemosina, e soprattutto
di non perdere la dignità di esseri
umani. Triste è il Paese
dove potenti senza dignità
operano per toglierne anche
gli ultimi brandelli a chi ha
la dignità come unica ricchezza.
Le leggi siano fatte per gli uomini
e non gli uomini per le leggi;
che il governo e il parlamento
siano al servizio della gente
e non i padroni della gente.
Che ogni diritto una responsabilità
comporti;ogni opportunità
un obbligo; ogni possesso un dovere.
Per tutti, e non solo per i cittadini!

Pasquale Zolla

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