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I consigli della Dietista: Diverticolosi


La dottoressa Alessandra Foglia


LA DIVERTICOLOSI: ACCORGIMENTI DIETETICI

Con il termine “diverticolosi” ci si riferisce alla presenza di diverticoli nel colon. I diverticoli sono delle erniazioni degli strati che compongono la parete intestinale a qualsiasi livello (esofago, duodeno, digiuno, ileo e vescica), con localizzazione elettiva a carico del colon e soprattutto del sigma. Occorre distinguere la semplice diverticolosi dalla malattia diverticolare, dato che nella diverticolosi, che è la forma più frequente, non si hanno manifestazioni cliniche significative e viene diagnosticata per lo più occasionalmente. La malattia diverticolare sta invece ad indicare la forma attiva, caratterizzata da un insieme di sintomi.

L’insorgenza dei diverticoli è rara al di sotto dei 40 anni di età mentre la loro prevalenza diviene molto elevata nelle popolazioni di ultrasettantenni che vivono nelle aree industrializzate del mondo; nei paesi poveri, al contrario, i diverticoli sono rarissimi e ciò conferma che la loro insorgenza è strettamente correlata all’alimentazione. Si ritiene, infatti, che la formazione dei diverticoli avvenga in seguito ad aumento della pressione endoluminale a livello intestinale. Un’alimentazione povera di fibra costituirebbe un fattore di rischio decisivo perché in presenza di feci poco
voluminose il lume intestinale non viene dilatato e quindi la pressione interna resta invariata; al contrario una dieta ad elevato residuo si associa alla dilatazione della parete intestinale, con una diminuzione della pressione endoluminale. La diverticolosi si associa a sintomi quali stipsi, diarrea paradossa, dolore addominale. Le complicanze sono piuttosto serie e comprendono sanguinamento massivo, fistole e diverticolite, ossia infiammazione acuta della mucosa diverticolare. La diverticolite richiede necessariamente l’intervento farmacologico e la messa a riposo dell’intestino mediante il ricorso alla nutrizione parenterale totale che prosegue fino alla scomparsa della flogosi. Al contrario, in presenza di diverticoli intestinali non complicati, l’approccio di elezione è quello dietetico e consiste nell’aumento progressivo dell’introito di fibra. Questa misura favorisce la formazione di feci soffici e voluminose ed assicura il miglioramento della sintomatologia e la prevenzione delle complicanze. Il consumo di alimenti di origine vegetale va incrementato gradualmente onde evitare fastidi quali meteorismo, distensione addominale, diarrea..e deve essere di circa 30 g di fibra al giorno, assumendo quotidianamente ortaggi, frutta e prodotti a base di farina integrale; per i legumi si consigliano 3-4 porzioni a settimana. Nel caso in cui l’eccesso di fibra dia problemi è tuttavia possibile ricorrere a tisane di semi di finocchio per alleviare il senso di gonfiore intestinale. Un’attenzione particolare va rivolta ai vegetali che contengono piccoli semi, quali melanzane, pomodori, cetrioli,peperoni, fichi, fragole, lamponi, ribes, more, uva, kiwi, melograno..perchè tali semi potrebbero rimanere intrappolati all’interno del diverticolo con conseguente aumento del rischio infiammatorio. Queste specie di vegetali andrebbero evitate, a meno che non sia possibile asportare i semi prima del consumo. Per alleviare questa fastidiosa patologia è importante evitare la vita sedentaria, fare una prima colazione abbondante, consumare pasti regolari, abituarsi a regolarizzare l’evacuazione a orari fissi, masticare bene e a lungo. Fondamentale è anche l’apporto idrico, non dimenticare di bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno. E’buona regola consumare yogurt e assumere a cicli regolari fermenti lattici.

Arrivederci alla prossimo articolo, nel quale parleremo dei consigli
dietetici per il reflusso gastroesofageo.


Dietista Alessandra Foglia - dott.ssa in Scienze delle Attività Motorie e Sportive

E-mail: alessandrafoglia@gmail.com

Tel. 338.4336335 - Via San Francesco, 35 Lucera (Fg)

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Antonio Zoila

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