Nella Chiesa del Carmine di Lucera arriva la nuova tela di Pasqualino Festa
Con una sobria cerimonia, svoltasi alla presenza di mons. Domenico Cornacchia, Vescovo di Lucera – Troia e di numerosi fedeli, al termine della celebrazione eucaristica della solennità di S. Maria della Libera, il 21 novembre scorso, è stata scoperta nella Parrocchia San Matteo Apostolo ed Evangelista - Chiesa del Carmine di Lucera una nuova opera dell’artista Muré, pseudonimo di Pasqualino Festa.
Dopo le grandi tele di San Pio da Pietrelcina e del portale della cripta del 1750, già donate alla stessa chiesa parrocchiale, dove esse sono esposte, quest’ultima fatica di Muré è un omaggio a San Francesco Antonio Fasani, di cui sta per concludersi l’anno giubilare della canonizzazione.
Di grandi dimensioni (cm 160 x 280) l’olio su tela si può ammirare nella cappella del Battistero, entrando sulla sinistra della chiesa. Si divide in due parti e raffigura, in basso, i luoghi del “Padre Maestro”: la sua casa natale, la real cattedrale, dove Giovanniello Fasano fu battezzato, la chiesa e il convento di San Francesco d’Assisi, dove il Frate svolse il suo lungo apostolato e dove si spense il 29 novembre 1742, all’interno di una cella, la cui finestra è stata anche rappresentata. Tra questi luoghi l’artista ha voluto inserire anche la chiesa del Carmine di Lucera, molto vicina all’abitazione del Santo, ma costruita solo a partire dal 1754, dopo la dipartita del Fasani; un omaggio alla chiesa parrocchiale guidata da mons. Michele Tangi per la quale la tela è stata pensata e realizzata. Nella parte sommatale della tela, su una coltre di dense nubi è invece il Santo di Lucera, che addita la Vergine Immacolata, entrambi circondati da angeli di varie forme e dimensioni. E’ la gloria del Paradiso, da cui il Santo Frate di Lucera protegge la sua città.
Come ha affermato mons. Domenico Cornacchia, Muré è davvero bravo nel porre su tela figure religiose, tanto da creare attraverso le sue colorature assemblaggi di luce e chiaro-scuri inattesi, lasciando cosi trionfare la spontaneità dell’arte.
Massimiliano Monaco