Nessuno può chiederci di togliere articoli 

Prendiamo seriamente quello che facciamo; soprattutto, cerchiamo di interpretare la nostra attività con giudizio e nell’esclusivo interesse del nostro pubblico, che continua a premiarci, ogni giorno. E di questo siamo grati.

Guardiamo la Città; l’ascoltiamo e ci confrontiamo con essa. Umilmente, ne analizziamo le voci e gli aspetti; percorriamo le sue strade. Leggiamo nei volti dei nostri concittadini; carpiamo i loro sentimenti, secondo le nostre possibilità. Ci piace questa osmosi. Non abbiamo mai ceduto alla tentazione di uscire da questo ordine di idee: ci teniamo alla nostra credibilità e alla nostra indipendenza. È una bella sensazione, rendersi conto di appartenere a se stessi.

Diamo notizie, secondo il nostro stile e i nostri principi di testata popolare vicina alla gente; e ci mancherebbe. Nessuno può dirci cosa pubblicare, e nessuno può chiederci di oscurare articoli, negare notizie.

Abbiamo riferito, prima della conferenza stampa di lunedì 7 aprile del Comitato e dell’Amministrazione comunale, che la Festa Patronale avrebbe potuto (condizionale) avvalersi della presenza di Nek, di Max Gazzè e del gruppo The Kolors, perché avevamo intercettato “rumors” in tal senso. Abbiamo semplicemente scritto di questi “rumors”; non abbiamo dato per certa la presenza sul palco di Nek, Max Gazzè e del trio The Kolors. Se vengono messe in giro delle voci, se qualcosa filtra da certi ambienti – e non per colpa nostra – le orecchie che sanno ascoltare, poi, queste voci, dopo averle opportunamente valutate, possono trasformarle in notizie, se ne vale la pena. E sono notizie sulle voci che girano. Non vi è nulla di scorretto. Il rapporto fedele col pubblico esige questo meccanismo.

Non ha senso, come è avvenuto, chiamare la redazione di una testata giornalistica per chiedere di togliere un articolo; e di farlo per “il bene della Città”, consigliando di aspettare la conferenza stampa (durante la quale, poche ore dopo, è stata confermata la presenza di quegli artisti sul palco di agosto), per via di possibili problemi che si sarebbero potuti creare. È da ingenui, o da provinciali, fare una cosa del genere. La Città non è il proprio cortile di casa; i Cittadini non sono pedine da muovere su una scacchiera. Non funziona così, almeno nella nostra visione delle cose. E non vogliamo dare agio a retropensieri.

Nell’anno della Capitale regionale della Cultura (una cosa grossa), che non può e non deve essere solo una sequenza di musica, teatro, mostre, presentazione di libri, sarebbe bello cogliere anche i segni di una consapevolezza civica nuova. E, magari, contagiosa e, soprattutto, duratura.

Noi ci siamo.

Facebook
WhatsApp
Email