Lastaria abbandonato: lo sfogo del Sindaco Pitta scuote i social – ‘Sono arrabbiato ed amareggiato’

Il primo cittadino denuncia il progressivo smantellamento dell’ospedale di Lucera e lancia un appello urgente alle istituzioni: ‘Serve programmazione, non promesse vuote.’

Un grido d’allarme, forte e diretto, quello lanciato dal sindaco di LuceraGiuseppe Pitta, attraverso i suoi canali social. Un vero e proprio sfogo – accompagnato da parole taglienti e prive di filtri – che ha acceso i riflettori sulla drammatica situazione dell’ospedale cittadino, da anni al centro di un lento e costante declino.

“Sono arrabbiato ed amareggiato”, apre così il lungo post il primo cittadino, denunciando apertamente lo stato critico della sanità locale. Il punto più grave, secondo Pitta, è la condizione in cui versa il reparto di oncologia, che si appresta a perdere un altro medico, rischiando così il collasso totale. “Cosa accadrà quando il Dott. Maurizio Di Bisceglie, stimato oncologo, si ammalerà o andrà in ferie? Il reparto chiuderà?” – domanda retorica che fa eco a un senso diffuso di abbandono e preoccupazione.

E non si tratta di un caso isolato. Anche il reparto di cardiologia si svuota: “Tra poco saluteremo anche il Dott. Pasquale Saracino, costretto ad andar via per stanchezza, lasciato da troppo tempo da solo a gestire un carico di lavoro che spetterebbe a tre o quattro persone.”

Nel suo sfogo, Pitta punta il dito contro la “superficialità” con cui l’ospedale viene gestito da chi dovrebbe tutelarlo, accusando di totale assenza di programmazione e di una gestione definita “fallimentare”. Il sindaco si fa portavoce anche di tutti gli operatori sanitari e delle amministrazioni che, negli anni, hanno lottato per tenere in vita una struttura fondamentale per tutto il territorio dei Monti Dauni.

“L’oncologia di Lucera realizza oltre 30 trattamenti chemioterapici al giorno e altrettante visite: lo sapete? Sapete quante vite ha salvato?”, si legge ancora nel post, un’accusa diretta a chi, secondo Pitta, continua a ignorare i numeri, i bisogni, le persone.

Il sindaco denuncia inoltre una dinamica perversa che vede l’ospedale di Lucera utilizzato come “serbatoio” da cui attingere personale per altre strutture, senza alcuna reale intenzione di investire o potenziare i reparti: “I grandi professoroni del Policlinico di Foggia trovano mille scuse per non venire a Lucera. Nessuno vuole scomodarsi.”

Pitta conclude il suo sfogo con un appello accorato e carico di amarezza: “La politica oggi ha il dovere di riscattarsi. Non ci sono più scuse. Serve programmazione, decisione, azioni concrete. Altrimenti sarà complice, colpevole, di questa disfatta.”

Lo sfogo del sindaco ha raccolto numerose reazioni, innescando un’ondata di solidarietà ma anche di rabbia tra i cittadini. Il grido d’aiuto lanciato da Lucera non può più essere ignorato. Ora tocca alle istituzioni dimostrare di essere all’altezza della sfida, prima che sia davvero troppo tardi.

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