Droga nascosta nelle parti intime: arrestata la fidanzata di un detenuto nel carcere di Foggia

Foggia – Un’altra brillante operazione della Polizia Penitenziaria si è consumata nel carcere di Foggia, dove sabato scorso è stato sequestrato un ingente quantitativo di droga prima che potesse essere introdotto all’interno dell’istituto penitenziario. A darne notizia è il segretario nazionale del SAPPE, Federico Pilagatti, che nel suo comunicato ha elogiato il lavoro degli agenti e al contempo lanciato un duro monito contro il crescente sovraffollamento della struttura.

Il carcere di Foggia è oggi il numero uno in Italia per tasso di sovraffollamento, con circa 660 detenuti ospitati in una struttura pensata per 300, pari a un tasso del 220%. Una situazione definita “esplosiva” dal SAPPE, che evidenzia come, nonostante queste condizioni estreme, l’attività di controllo per impedire l’introduzione di materiale proibito continui con risultati tangibili.

Nel caso specifico, una donna – fidanzata di un detenuto – è stata colta in flagrante mentre tentava di introdurre circa 250 grammi di hashish, sei dosi di cocaina e una di eroina. Il comportamento nervoso della donna durante i controlli in portineria ha insospettito gli agenti, soprattutto dopo che il metal detector ha segnalato la presenza di oggetti sospetti.

Dopo aver inizialmente rifiutato una perquisizione approfondita, ha consegnato un involucro contenente cinque “cipollotti” di cocaina nascosti nei pantaloni. Successivamente, durante la perquisizione eseguita da personale femminile, sono stati rinvenuti ulteriori due panetti e mezzo di hashish nascosti nelle parti intime.

Nell’auto della donna sono poi stati scoperti altri due involucri contenenti cocaina ed eroina.

La donna è stata arrestata e trasferita presso la sezione femminile del carcere, mentre tutta la sostanza sequestrata è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il SAPPE ha espresso “grande apprezzamento” per il comando e per tutto il personale in servizio nel carcere foggiano, sottolineando come, nonostante le gravissime carenze di organico e i turni massacranti, gli agenti riescano a garantire standard minimi di sicurezza. “Forse i detenuti, resisi conto dell’esiguo numero di poliziotti presenti, pensavano che ciò avrebbe aperto delle falle nei controlli – scrive Pilagatti – ma così non è stato”.

Il sindacato chiede ora un intervento urgente dell’amministrazione penitenziaria: “Occorre ridurre immediatamente il sovraffollamento e inviare almeno 70 unità aggiuntive di polizia penitenziaria,altrimenti la situazione rischia di degenerare ulteriormente, con riflessi negativi sulla sicurezza del carcere e dell’intero territorio”.

Infine, Pilagatti ha chiuso il comunicato con parole dure rivolte all’amministrazione centrale: “A Roma stanno scherzando con il fuoco, e non vorremmo che a bruciarsi siano, come sempre, i poliziotti penitenziari, agnelli sacrificali di inefficienze e irresponsabilità”.

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