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Luc'era c'è!: Consiglio a tema sull'Università

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Attraverso una serie di 'spunti di riflessione' l’Associazione culturale 'Luc’era c’è!' intende fornire il proprio contributo di idee ed invitare la cittadinanza ad un’attenta riflessione sull’ipotesi di vedere trasferita da Lucera a Foggia una delle più grandi conquiste degli ultimi anni: la sede del Corso di Laurea in Beni Culturali.
Come è noto, difatti, il Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Foggia, da cui il Corso di Laurea con sede a Lucera dipende, sta ripensando alla scelta di Lucera quale sede unica delle prestigiose attività corsuali. Tale eventualità rammarica e mortifica l’intera Città, che si vedrebbe, ancora una volta, ... sedotta e abbandonata.
Ma perché i docenti del giovane e promettente Corso di Laurea dichiarano di essere delusi dall’attività accademica lucerina e giungono a proporre il ricongiungimento di tutti gli indirizzi del Corso di laurea in Beni Culturali presso la sede centrale di Foggia? Quali sono le motivazioni alla base di un simile proposito, e quali i possibili rimedi da adottare per non perdere la grande opportunità di fare di Lucera una sede universitaria e dare alla nostra Città un ruolo all’altezza del proprio passato e del proprio futuro? Ma, soprattutto, come mai la Città di Lucera, che pure ha investito finora nel Corso di Laurea in Beni Culturali oltre 750 milioni di vecchie lire, non è riuscita a cogliere la grande opportunità, non solo culturale ma anche economica, fornita dalla presenza “in casa” dell’Università? Perché, in altre parole, non si è lavorato in sinergia con le professionalità dei docenti, l’entusiasmo degli studenti, i mezzi economici e i progetti di lavoro offerti dalla struttura universitaria per una crescita congiunta ed uno sviluppo armonico sia della Città quanto dell’Università?

Attraverso un apposito documento i componenti dell’Associazione di progettazione partecipata informano di aver programmato per l’11 febbraio p.v. un incontro-dibattito sulla questione ed invitano le forze politiche ad indire un Consiglio comunale monotematico sul tema. La nota non intende rivolgersi solo agli Amministratori comunali di Lucera e alle Autorità accademiche di Foggia, ma a tutti i cittadini e a tutte le forze economiche e sociali del territorio, dall’azione congiunta e sistematica delle quali dipendono le sorti della nostra Città.

Pubblico appello ai concittadini votato il 18.1.2005 dall’Associazione 'Luc’era c’è!'

Al fine di invitare la cittadinanza a riflettere sulla eventualità che il Corso di Laurea in Beni Culturali possa andare via da Lucera,come riferito, in data 18.01.2005 l’Assemblea dell’Associazione di progettazione partecipata 'Luc’era c’è!', ha votato all’unanimità il seguente documento:

Le motivazioni addotte l’11 gennaio scorso dal Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Foggia, relativamente alla possibilità di 'rimodulare' la presenza della stessa Facoltà nella Città di Lucera sono le più varie, e posso essere così sintetizzate:
· disinteresse alla presenza dei Corsi;
· insufficienza di spazi;
· carenza di aule, biblioteche, laboratori, segreterie;
· difficile dialogo con l’Amministrazione comunale;
· limitata attività di ricerca;
· disagi nel raggiungere la sede delle lezioni;
· elevati costi di gestione, assenza di 'lima universitario', rischio di 'licealizzazione' dei Corsi, tipici delle sedi decentrate
· mancata attivazione dei servizi di mensa e di foresteria previsti dalla Convenzione istitutiva del Corso di Laurea.

L’ipotesi di abbandonare la sede di via IV Novembre giunge dopo appena tre anni dalla istituzione in Lucera del Corso di Laurea e dopo neanche 15 giorni dall’approvazione unanime da parte del Consiglio Comunale di Lucera della variante al Prg (art. 16 L.R. 12/2000) che dà il via libera alla costruzione, su un’area di circa 13 ettari donati dalla nostra Città all’Università di Foggia, di una struttura impropriamente detta 'Campus universitario', la quale, sebbene separata dal nucleo storico, fornirà fra qualche anno tutti i comfort per ospitare migliaia di studenti e centinaia di docenti. La scelta di abbandonare la sede di Lucera, se concretizzata, mortificherebbe ogni ipotesi di vedere realizzata la legittima aspirazione della nostra comunità a percorrere quel canale di sviluppo economico fondato sulla valorizzazione delle immense risorse culturali presenti sul territorio e sulla loro capacità di attrarre 'interessi' in termini di capitale umano e finanziario, di crescita e qualificazione culturale, trattenimento di intelligenze, occupazione giovanile, ampliamento di sbocchi occupazionali per gli stessi laureati in Beni Culturali, maggiore ricettività, maggiori scambi socio-culturali, maggiore conoscenza della città a livello internazionale.

Come mai la Città di Lucera, che pure ha investito finora nel Corso di Laurea in Beni Culturali oltre 750 milioni di vecchie lire, non è riuscita a cogliere la grande opportunità, non solo culturale ma anche economica, fornita dalla presenza 'in casa' dell’Università?
Perché non si è lavorato in sinergia con le professionalità dei docenti, l’entusiasmo degli studenti, i mezzi economici e i progetti di lavoro offerti dalla struttura universitaria per una crescita congiunta ed uno sviluppo armonico sia della Città che dell’Università?

Cittadini e Amministratori,
abbiamo tutto il tempo per evitare questo 'schiaffo' (di Anagni aggiungiamo noi, ndr) in danno della nostra Città e per elevare le nostre voci di protesta. Non limitiamoci ad assistere ad una scelta di questo tipo, ma adoperiamoci insieme per affermare una diversa scelta di sviluppo culturale. Non permettiamo il trasloco del Corso di Laurea in Beni Culturali dall’Ateneo Bonghi, ma diamo alla nostra Università le tempistiche e le necessarie opportunità per crescere e radicarsi sul territorio. Questi erano i patti e ad essi va tenuto fede!

Al Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, all’Amplissimo Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, al Chiarissimo Presidente del Corso di Laurea in Beni Culturali, al Presidente del Consorzio per l’Università della Capitanata, al Direttore del Convitto Nazionale 'Ruggero Bonghi', al Sindaco e all’Assessore alla Cultura del Comune di Lucera, al Presidente e all’Assessore alla Cultura dell’Amministrazione provinciale, ai rappresentanti in Parlamento eletti nel nostro Collegio, nel rispetto del Decreto istitutivo dell’Università degli Studi di Foggia (G.U. n. 195 del 28/8/1999), che, a differenza di altri Atenei, sancisce la vocazione territoriale dell’Università della Capitanata, questa Associazione esprime tutta la disapprovazione del caso e invita a voler esaminare le seguenti proposte:
- Rimodulare verso l’alto e non verso il basso, ossia rafforzare anziché smantellare la presenza universitaria a Lucera, attraverso l’istituzione non solo di Master o Scuole di specializzazione post-lauream, ma l’avvio dell’iter per l’istituzione di una vera e propria Facoltà di Beni Culturali, con proprie Biblioteche, propri Dipartimenti, propri Laboratori, un proprio corpo docente (professori, ricercatori, assegnisti di ricerca, dottorandi, tutor) e non docente (collaboratori tecnici, amministrativi e scientifici). Ciò significherebbe svolgere a Lucera tutte le lezioni, tutti gli esami, tutte le esercitazioni, tutte le sedute di laurea e tutti i servizi amministrativi e di segreteria, così come avviene in ogni Facoltà universitaria. Dopotutto è confermato che la politica del decentramento universitario funziona solo dove sorgono vere e proprie Facoltà o Dipartimenti universitari, e non soltanto Corsi di Laurea.
- La scelta strategica di trasformare in Facoltà il Corso di Laurea in Beni Culturali trasferirebbe a carico del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca i costi di gestione del personale docente, attualmente stimati in non meno di 250.000 euro l’anno, realizzando contemporaneamente due vantaggi: da un lato un aumento dei trasferimenti statali all’Università di Foggia, dall’altro un significativo abbattimento dei costi di gestione delle strutture e di rimborso del personale docente, posti attualmente a carico del Comune di Lucera per circa 200.000 euro l’anno.
- Offrire alla Facoltà le condizioni per giustificare la sua presenza sul territorio, in un settore altamente strategico e peculiare per la Capitanata come quello dei Beni Culturali. Ciò avverrà se il Comune di Lucera e gli altri Enti territoriali sapranno affidare alla propria Università la ricerca sul campo, unitamente alla tutela e alla valorizzazione del proprio patrimonio di storia ed arte, facendo realmente del nostro territorio una 'città-laboratorio', partecipando attivamente alla politica generale dei Beni Culturali. Ciò in quanto solo un’attività didattica sul campo dà significato e ragion d’essere all’Università nella città di Lucera.
- Dimostrare con coraggio e risolutezza, infine, l’attenzione e l’attaccamento di Lucera all’Università di Foggia in generale, e alla Facoltà di Beni Culturali in particolare, attraverso alcune iniziative semplici, ma di grande significato, come quelle di: attivarsi per garantire un migliore servizio di trasporto con alcuni paesi della provincia;trasformare la cappella del Convitto Nazionale di Lucera in Aula magna/auditorium per attività culturali e ricreative a servizio della comunità (così come realizzato con successo dal Comune di Foggia lungo via Arpi per l’ex chiesa di Santa Chiara); inaugurare presso il Teatro comunale 'Garibaldi' di Lucera l’anno accademico 2004/2005 dell’Università degli Studi di Foggia.

Costruiamo il nostro futuro, difendiamo la nostra Università!

Dalla carta programmatica espressa dall’Assemblea dell’Associazione di progettazione partecipata 'Luc’era c’è!'
Via IV Novembre, 26 – 71036 – Lucera (Fg)
Telefax: 0881/549866 – Cell/sms to: 338/4570070 – mail to: ass_lucera@libero.it

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