Paolucci scrive ai giovani lucerini disamorati della politica

Riconfermato da meno di sette giorni al vertice del Nuovo Psi di Capitanata il lucerino Roberto Paolucci ha impugnato carta e stilo per scrivere ai giovani ancora in attesa di un futuro impiego e soprattutto di un’ultimativa collocazione nell’ambito del consorzio civile.

Ve ne proponiamo uno stralcio di pregnante significatività.

“A Napoli, per iniziativa di un giovane deputato dei Diesse, sta divampando un’intensa disputa attorno al ruolo dei giovani trentenni in politica” esordisce.

“Nel Mezzogiorno d’Italia, questi ultimi affollano le nostre città e dopo aver ultimato l’iter relativo agli studi universitari, come pure le prime esperienze lavorative, non riescono in alcun modo a prender parte alla vita pubblica.

L’esistenza delle istituzioni al Sud è intasata da non pochi ‘anziani’ e talora ‘vecchi’ uomini politici, i quali fanno di tutto per non lasciare libero alcuno spazio all’iniziativa dei giovani trentenni.

Giovani, ma oramai maturi, per assumere non irrilevanti responsabilità nello svolgimento di un ‘cursus’ politico locale”, prosegue Paolucci.

“Come che sia si può pur ammettere che i Ministeri e le più alte cariche statali siano ancora appannaggio delle vecchie generazioni, ma per quanto inerisce le istituzioni locali dovrebbe darsi luogo ad un reciso ringiovanimento.

Non per nulla le sigle politiche – quantomeno quelle democratiche – dovrebbero provvedere non solo al ricambio dei propri incanutiti dirigenti ma anche a riunire nelle liste elettorali candidati giovani. Anzi molto giovani.

Occorre scongiurare l’eventualità, pur assai verificabile oggi come oggi quantomeno, che in Puglia a giovani presidenti della Regione si affianchino ‘maturi’ consiglieri regionali dall’argentea chioma.

Sarebbe, inoltre, più equo che anche per i singoli consiglieri si prenda in considerazione la possibilità di ridurre il numero dei mandati.

A tal uopo prometto che nella mia qualità di segretario provinciale, in sede di formazione delle liste medesime, non mi sottrarrò all’obbligo di orientare il mio partito all’investimento sulle forze più fresche della comunità di appartenenza”, conchiude Paolucci.

Costantino Montuori