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Tutolo scrive a Miscio: irragionevoli limitazioni negli accessi ai reparti delle strutture sanitarie

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Pubblichiamo il post del profilo Facebook di Antonio Tutolo

ANCORA IRRAGIONEVOLI LIMITAZIONI NEGLI ACCESSI AI REPARTI DELLE STRUTTURE SANITARIE          
Continuano a giungermi segnalazioni da parte di cittadini di stringenti limitazioni che vengono ancora applicate per le visite ad alcune strutture sanitarie. 
Si tratta di familiari di pazienti ricoverati in ospedali o Rssa che incontrano immense difficoltà nell’accesso, tanto da impedire addirittura le visite ai congiunti. 
𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶, 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗻𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗲 𝗹𝗶𝗻𝗲𝗲 𝗴𝘂𝗶𝗱𝗮 𝗲𝗺𝗮𝗻𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼 per l’accesso in sicurezza nelle strutture ospedaliere e territoriali.
 
In questi giorni sono stato interpellato da alcune persone che incontrano ostacoli nell’accesso ad alcuni reparti del Policlinico Riuniti di Foggia.
Ho immediatamente sottoposto la questione all’attenzione del Direttore SANITARIO, Leonardo Miscio, evidenziando non soltanto le grandi difficoltà lamentate dai familiari ma anche una disomogeneità nelle prassi di accesso ai reparti, con restrizioni che, in alcuni casi, sono irragionevoli alla luce della circolare del Ministero della Salute, che ripristina le visite nelle strutture sanitarie, allentando le restrizioni anti contagio, e sulla base della 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗮 𝗺𝗲 𝗳𝗼𝗿𝘁𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘃𝗼𝗹𝘂𝘁𝗮 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗶𝗱𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮 “𝘂𝗺𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝘂𝗿𝗲”.
 
In mancanza di comprovate motivazioni, infatti, risulta ingiustificata qualunque restrizione che si profila invece come un atteggiamento arbitrario in contrasto con le nuove disposizioni del Governo e – oggi - anche immorale, poiché priva le persone della possibilità di condividere momenti preziosi con i propri cari ricoverati. Mi batto da tempo contro questi impedimenti che definisco un “𝗲𝘀𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶”. 
 
Ho anche segnalato al Direttore Miscio che sono state riscontrate anche delle anomale difficoltà ad ottenere dal personale sanitario informazioni circa la salute e le condizioni dei propri congiunti, sia di persona che telefonicamente.  
 
Come amministratore con funzioni di controllo, mi corre l’obbligo di far presente queste situazioni in cui ancora si applicano limitazioni stringenti che in questo momento non hanno più motivo di essere praticate e altre che, francamente, trovo assurde, come le carenze nella comunicazione tra sanitari e familiari di ricoverati.
 
Infine, in un’ottica di ritorno alla normalità, ma sempre tenendo presente le necessarie misure di contenimento di Sars-Cov-2, ho anche raccomandato - qualora per l’accesso dei visitatori fosse necessario, oltre alla prevista vaccinazione, anche l’effettuazione del tampone – che il suo espletamento e costo siano a carico della struttura ospedaliera. In un momento di crisi economica globale 𝗿𝗶𝘁𝗲𝗻𝗴𝗼 𝗶𝗻𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲, 𝘀𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗻𝘀𝗮𝘁𝗼, 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗯𝗯𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶𝗻𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶, 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗯𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗿𝗲𝗱𝗱𝗶𝘁𝗼, 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝘀𝗶𝗺𝗶𝗹𝗲 “𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼”.

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