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Vangelo della Domenica: Ascensione di Gesù al cielo

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ASCENSIONE DI GESU’ AL CIELO 
 
L’evento che corona la resurrezione di Gesù e prepara al dono dello Spirito Santo. 
I suoi apostoli, i quali rimangono solo interdetti, e due esseri angelici «in bianche vesti» dovettero rassicurarli dicendo loro: « Uomini di Galilea, perché state a  guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo » (At 1, 11).
La Liturgia odierna è tutta piena di giubilo! Basti leggere il salmo responsoriale, che descrive l'ascesa trionfale di Jahvè al tempio in mezzo alle acclamazioni rituali e che qui viene applicato a Cristo che sale al cielo. «Applaudite, popoli tutti, /acclamate Dio con voci di gioia; / perché terribile è il Signore, l'altissimo, / re grande su tutta la terra... / Cantate inni a Dio, cantate inni; / cantate inni al nostro re, cantate inni » (Sal 46,2-3.7).
  
Con Cristo, è ascesa nella gloria quella « umanità » che egli ha preso in prestito da noi.
 
E' quanto ci ricorda la colletta: « Esulti di santa gioia la tua Chiesa, Signore, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché in Cristo asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere il nostro capo nella gloria ». Mirabile è il prefazio: « Il Signore Gesù, re della gloria, vincitore del peccato e della morte,  oggi è salito al di sopra dei cieli tra il coro festoso degli angeli. Mediatore tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell'universo, non ci ha abbandonati nella povertà della nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna, per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria»
E' quanto esprimeva mirabilmente già suo tempo san Leone Magno: « L'Ascensione di Cristo significa anche elevazione per noi, e là dove è giunta in anticipo la gloria del capo, è come un invito alla speranza per il corpo: per questo dobbiamo giustamente esultare, e piamente ringraziando rallegrarci. Oggi non solo abbiamo ricevuto la conferma di possedere il paradiso, ma siamo penetrati con il Cristo nell'altezza dei cieli ».

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