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Un ricordo di Mosè La Cava

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di Costantino Montuori

Pittore, scultore, performer. Ma anche un creativo, un interprete di tutte le arti ed a tutto tondo.

Mosè La Cava, proteiforme artista di Lucera, ci ha lasciati un anno fa. Aveva 51 anni e mille progetti per la testa. Sempre ispirato dall'innato genio e dall'estro del talento tipico di chi sa fare facendo del bene. È stato direttore artistico del 'Torneo delle Chiavi', la cui ultima edizione gli è stata dedicata, collaborando alla buona riuscita del Corteo storico di matrice medioevale. "Mancherà a tanti il suo punto di vista, la sua lungimiranza artistica", non aveva tardato a rimarcare il regista lucerino Luciano Toriello apprendendo della sua improvvisa scomparsa. 

"Il mondo, oggi, ha perso non solo un uomo ma un grande artista, coraggioso e sensibile", gli aveva fatto subito eco la musicista sipontina Erma Pia Castriota "Mosè La Cava è stato il propugnatore di un'altra bellezza, potente e affascinante; ha costruito una sfida costante ed un vocabolario ideale di significati colmi fino all'orlo di un sentire inedito".

"Si è consegnato al mondo sul confine di una catarsi pop, ma pur sempre come la vera arte impone. Senza paure o ripensamenti". Così lo ha ricordarto 'Sundayradio' sulla scorta di un florilegio di ricordi e riflessioni. Quelle di cui lui, Mosè, sarebbe andato fiero. Pur senza mai prendersi troppo sul serio. L'umiltà è patrimonio di anime belle. Proprio com'era la sua. Non lo dimenticheremo.

 
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Un anno senza Mosè La Cava. A Lucera un evento/tributo all’artista

Parenti e amici al lavoro per una Fondazione che porti il suo nome e che mantenga viva la sua essenza artistica

Non un semplice ricordo ma un momento che proietti nel futuro l’immagine e l’arte di Mosè La Cava, personalità poliedrica di Lucera scomparsa prematuramente un anno fa.

Saranno la sua famiglia e gli amicidi sempre a dedicargli l’evento in programma giovedì 21 aprile alle 18.30 presso il Circolo Unione di Lucera, città in cui è nato e da cui non si è mai allontanato davvero, e che negli ultimi anni era diventata la sua principale fonte di ispirazione.

Mosè La Cava è stato un artista, un restauratore, un designer ma si è anche occupato di scultura, incisioni, scenografia e tecniche multimediali, fino alla costruzione di strumenti musicali medievali. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Foggia, ha vissuto tra Roma, Firenze, Prato e Venezia per poi ritornare nella sua amata Lucera.

Vorrei che la sua arte - racconta il fratello Marco - rimanesse una realtà concreta capace di stimolare la creatività di tanti giovani artisti e designer. Per realizzare questo, ho chiesto aiuto all'altra sua famiglia, il gruppo di amici a cui Mosè faceva riferimento e con cui ha condiviso anche i suoi ultimi giorni. Insieme vogliamo dar vita ad una Fondazione che porti il suo nome e che riesca a mantenere viva la sua essenza”.

All’evento, che si aprirà con la proiezione di un filmato dal titolo “Non finisce qui”, porteranno la loro testimonianza anche gli amici Gemma Pittari, Paolo Lops e Paolo Grenzi.

 

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