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L'Opinione commemora Gifuni a quattro anni dalla sua dipartita

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di Costantino Montuori

A poco meno di quattro anni dalla scomparsa il quotidiano online 'l'Opinione' ha commemorato uno dei lucerini più illustri, Gaetano Gifuni. Esatto, proprio il Segretario Generale del Quirinale ai tempi dei Capi di Stato Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.

Ancor prima - e per la bellezza di diciassette anni - gli era spettato reggere la Segretaria Generale del Senato. Nel mezzo degli anni Ottanta era stato anche Ministro nel sesto Governo Fanfani, il 44esimo della storia repubblicana.

Il nostro illustre concittadino è scomparso a Roma nella notte tra il 31 luglio ed il 1 agosto di quattro anni orsono. Aveva 86 anni.

Figlio dell'intellettuale crociano Giambattista, storico direttore della Biblioteca 'Bonghi', nonché padre dell'attore e regista Fabrizio, anch'egli parecchio legato a Lucera, è stato tra i più considerati ed apprezzati consiglieri politici in seno alla Presidenza della Repubblica. Ruolo cui ha adempiuto per quattordici anni. L'uno di seguito all'altro.

Ha sempre serbato contatti con sodalizi culturali di rilievo sia per la città d'origine, sia per la Capitanata. Dalla Società di Storia Patria pugliese alla Famiglia Dauna di Roma, passando per l'inobliata figura del preside-poeta Pasquale Soccio. Colui che, in gioventù ed in segno d'affetto, soleva chiamarlo 'Gaetanino'.

Il giornale romano ha tratteggiato, con dovizia di particolari, la figura umana ed istituzionale di un 'civil servant' come pochi.

Ne spicca tutta la sua statura morale e civile, degna degli alti incarichi ricoperti nel tempo. Lo si evince sin dal titolo: 'Ricordo di Gaetano Gifuni (The ghost President)'. A vergarlo, lo scorso 11 gennaio, è stato Tito Lucrezio Rizzo.

Gifuni "svolse in modo incomparabile la sua funzione di Segretario Generale della Presidenza della Repubblica (1992-2006), supportando due Presidenti come Scalfaro e Ciampi, diversi per temperamento, ma entrambi scrupolosi nella sacrale interpretazione del ruolo di supremi garanti della Costituzione", annota Rizzo.

IL DIVENIRE SOCIO-POLITICO CHE HA MUTATO UN'EPOCA

"Furono anni particolarmente intensi nella rapidità del divenire socio-economico e soprattutto politico, dopo la disgregazione dei Partiti tradizionali avvenuta con Tangentopoli, o - a voler essere più precisi - dopo la caduta del Muro di Berlino, che scardinò consolidati equilibri internazionali e domestici, per ciò che riguardava l'Italia in particolare", rammenta l'articolista.

IL GIURISTA E L'UOMO DELLE ISTITUZIONI


"Gifuni era, innanzitutto, un grande giurista ed un profondo conoscitore del funzionamento della macchina di Stato, avendo ricoperto - tra i numerosi incarichi - prima di approdare al Colle, quelli di Segretario Generale del Senato (dal 26 giugno 1975 al 28 maggio 1992), e di Ministro per i Rapporti con il Parlamento e per gli Affari Regionali (17 aprile - 28 luglio 1987)", scandisce l'autore.

IL RIFERIMENTO AL 'MILIEU' LUCERINO

"Il futuro 'grand commis' aveva mangiato 'pane e cultura' nel contesto culturalmente stimolante di una città come Lucera, che era stata roccaforte con il suo splendido castello (tuttora ben conservato), dell'imperatore Federico II di Svevia", così prosegue l'estensore del prodotto informativo.

LE ATTITUDINI DA 'PRUDENZIANO'

"Da giovane era stato soprannominato 'Prudenziano', a segno della sua abitudine a riflettere ed a ponderare, prima di prendere decisioni che avrebbero potuto altrimenti rivelarsi avventate", argomenta ancora Rizzo.

DOVE TROVARE L'ARTICOLO COMPLETO

Il resto lo scoprirete sulle pagine Web della testata a questo indirizzo che potrete ricopiare all'interno del vostro browser di navigazione.
Il nostro consiglio è leggere il tutto d'un solo fiato, come detto, sul sito www.opinione.it. Riteniamo ne valga la pena.

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