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Vangelo della Domenica: Convertitevi e portate frutto

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III Domenica di Quaresima anno C – “Convertitevi e portate frutto!”
La Parola di Dio che oggi ascolteremo dal Vangelo di Luca ci riporta le domande che vennero poste a Gesù e che riguardavano due episodi di cronaca. Il primo episodio è un vero e proprio atto di violenza da parte dell’autorità romana “il sangue di uomini mescolato a quello dei loro sacrifici” . Il secondo è una disgrazia capitata a dei giudei: cade una torre e uccide delle persone. Il grande interrogativo che si portano dentro quelli che vanno da Gesù è: la loro morte è da addebitare ai loro peccati? Poi Gesù racconta una parabola: quella del fico che non porta frutto e che il contadino salva costringendo il padrone alla pazienza.
Anche noi ci portiamo dentro le stesse domande di quegli uomini: Perché il male? Di chi è la colpa? Perché il male degli innocenti? Quelli che soffrono, e/o anche quando mi capita una sofferenza personale o familiare, hanno da scontare una colpa? Dio è vendicativo? La storia e le vicende personali, familiari o sociali, sono un continuo richiamo da parte di Dio a saperle leggere tutte come occasioni per confrontarci con il Suo progetto d’amore. 
Egli di continuo ci richiama alla conversione. Torniamo a Lui con cuore puro e sincero. Torniamo a Lui che ancora ha pazienza con noi. Spesso anche il “nostro albero” non porta frutto…ma Egli  ancora ci aspetta. Il Signore ha cura di noi, ci offre i suoi doni, ci ama soprattutto. A tanta benevolenza è “giusto” corrispondere con i nostri frutti di giustizia, di verità, di compassione, di servizio. L’Amore di Dio è paziente! Infatti, il contadino-Cristo, chiede tempo al padrone-Dio perché possa prendersi cura dell’albero e questo possa portare frutto!
Io credo che la vergine Santa continua ad essere presso Dio “avvocata di grazia e di misericordia”, e insieme con Lei i nostri santi patroni, il santo di cui portiamo il nome, il nostro angelo custode. 
A loro mi va di affidarmi: “Continuate, Vi prego, a chiedere al cuore di Dio di pazientare con questo povero peccatore; ho da tornare davvero contrito al Signore; ho da convertire i miei affetti e i miei sentimenti al Signore; e ho da convertire la mia vita verso i miei fratelli che devo e voglio amare, perché il Signore si aspetta da me frutti di amore e misericordia verso i fratelli e le sorelle che incontro.”
    Don Luigi Tommasone

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