SPETTACOLI Teatro         Pubblicata il

Fabrizio Gifuni a Foggia tra la memoria e il memoriale di Aldo Moro

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di Costantino Montuori 
 
Fabrizio Gifuni fa ritorno nella terra paterna. "Fra quasi un mese è 'PrimaVera', torniamo in Puglia…?
Sì, ci torno, perché è una regione che amo, anche se ogni volta che scendo trovo sempre il motivo per incazzarmi e rattristarmi perché vedo anche tante cose che non mi piacciono. Ma poi siccome ce ne sono altrettante che mi entusiasmano ci torno sempre con la gioia nel cuore e la luce negli occhi. E allora sì, ci torno. Stavolta per due repliche del mio spettacolo - giovedi’ 24 al Teatro Giordano di Foggia e sabato 26 al Teatro Piccinni di Bari - e per scambiare due chiacchiere con gli spettatori (che poi non sono mai spettatori ma attori sulla scena insieme a me) martedì 22 nella Sala Fedora del Teatro Giordano alle 18,30. Preparo la valigia, scarpe abiti di scena e abiti della primavera, stavolta prendo la macchina". Questa è la sua annotazione, rilasciata sui 'social media' e seguita da un autoscatto sullo sfondo dell'Anfiteatro augusteo. 
 
APPUNTAMENTO IL 24 FEBBRAIO NEL CAPOLUOGO DAUNO 
 
Tra un paio di giorni sarà in scena in quel di Foggia per la stagione teatrale che il comune capoluogo ha messo in piedi di concerto con il Teatro Pubblico Pugliese. Il proscenio foggiano lo accoglierà giovedì 24 febbraio. 
 
'Con il vostro irridente silenzio' è il titolo del lavoro che l'attore di origini lucerine rappresenterà, giorno 26, anche al 'Piccinni' di Bari. 
 
Tutto prende le mosse da uno studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro. Gifuni ne è ideatore, drammaturgo nonché interprete principe. 
 
È sua l'analitica disamina sui testi, pubblici e privati, prodotti da due intellettuali di peso: Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini. 
C'è chi ha definito quella gifuniana "un'antibiografia della Nazione in chiave drammaturgica". 
 
Tanto a Foggia quanto a Bari sono disponibili biglietti ridotti per gli abbonati alle stagioni nate d'intesa con il 'TPP'. 
 
Info sono disponibili all'indirizzo www.teatropubblicopugliese.it 
 
DI COSA TRATTA LA RAPPRESENTAZIONE TEATRALE 
 
Aldo Moro durante la prigionia parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta: scrive lettere, si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di partito, ai rappresentanti delle Istituzioni; annota brevi disposizioni testamentarie. 
E, insieme, compone un lungo testo politico, storico, personale - il cosiddetto memoriale - partendo dalle domande poste dai suoi carcerieri. 
 
Le lettere ed il memoriale sono le ultime parole di Moro, l'insieme delle carte scritte nei 55 giorni della sua prigionia: quelle ritrovate o, meglio, quelle pervenute sino a noi. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. 
 
Memoriale e missive sono oggi due presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che ancora occupa il palcoscenico della nostra storia di ombre. Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, in due
spettacoli struggenti e feroci, Fabrizio Gifuni attraverso un doloroso ed ostinato lavoro di drammaturgia si confronta con lo scritto più scabro e nudo della storia italiana.

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