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In piazza Duomo le basole 'ballano'

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di Costantino Montuori 
 
Prende il nome di 'salotto di pietra' ma sovente lo si tratta come l'ultima delle periferie. La più abbandonata. Piazza Duomo non vive il suo miglior periodo e lo testimonia lo stato in cui versa la caratteristica pavimentazione lavica da cui è ammantata. 
 
I FATTI AD OGGI 
 
Stavolta non si è di fronte ad un avallamento spontaneo ma ad un iniziale cedimento di quattro/cinque basole a ridosso del marciapiedi presente all'angolo tra la piazza principale e via Carlo II D'Angiò. Quella che fiancheggia il lato sinistro della Cattedrale. In pratica a ridosso del punto in cui si aveva accesso all'ex pub del compianto Aurelio Giordano. 
 
L'ANTEFATTO 
 
In quel contesto si sarebbe registrato un intervento manutentivo dell'Aqp a cui non sarebbe seguito un ripristino dei luoghi a regola d'arte fino a giungere alla situazione odierna. È quanto ci ha fatto sapere uno storico operatore commerciale del posto. Proprio lui, anche per conto degli altri, ha sollevato il problema nelle opportune sedi interessando l'Ufficio Lavori Pubblici. 
 
In quel frangente la 'Squadra Manutenzione' del Municipio è intervenuta in loco effettuando dei rilievi fotografici. "Da allora - e sono trascorsi tre mesi - non ne abbiamo saputo più niente. Qui non si è visto più nessuno!", commenta la nostra fonte. 
 
IL RISCHIO CONTENZIOSO 
 
Il punto in cui si è originata la disconnessione del basolato si situa a ridosso del marciapiedi di via D'Angiò. Il che può creare difficoltà ai pedoni, tanto nella salita quanto nella discesa. Vi è il rischio che si accresca la già corposa casistica dei contenziosi pendenti nei confronti del Comune. 
 
I RUOLI DI POLITICA E TECNOSTRUTTURA 
 
C'è di più: va richiamato l'interessamento e l'impegno sul campo del ceto politico locale perché dia un indirizzo politico stabile alla tecnostruttura. E la struttura tecnica, a sua volta, deve intervenire con tempestività laddove chiamata in causa. Il che vuol dire sempre. 
 
CHI DEVE FARE COSA 
 
Se è vero che i ripristini stradali spettano alle aziende di servizi: elettricità, gas, servizi acquedottistici,  all'Ente Comunale toccano le verifiche, i controlli. Anche questi ultimi vanno incrementati. In che modo? Sono i decisori della cosa pubblica che devono risponderci. Staremo a vedere se lo faranno. Staremo.

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