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La Puglia ha i suoi vampiri e lupi mannari: ecco le tradizioni della regione

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La Puglia ha i suoi vampiri e lupi mannari: ecco le tradizioni della regione

Negli ultimi anni sono stati tantissimi i modi in cui i media ci hanno raccontato storie che hanno come protagonisti, o antagonisti, mostri e altre creature soprannaturali tipici della cultura popolare europea e non solo. Molto spesso, però, film, serie TV, libri e videogiochi arrivano dagli Stati Uniti o dal Regno Unito ed esportano quindi delle versioni tutte loro di queste creature che finiamo con l’adottare e considerare standard.

Piano piano, quindi, molti stanno iniziando a perdere la memoria dimenticandosi che anche altre culture hanno le loro versioni di queste figure della mitologia che non sempre assomigliano al 100% a quelle che ci vengono proposte da anni. Anche la Puglia non è da meno, e anche nella nostra regione possiamo trovare tracce di alcune delle creature più amate dal pubblico: i vampiri e i lupi mannari.

 

I vampiri e i lupi mannari nella cultura popolare

Tra le tante creature soprannaturali che popolano i nostri cinema, le nostre televisioni, le nostre librerie e le nostre console spiccano soprattutto i tanto amati, e odiati, vampiri e lupi mannari, resi celebri negli ultimi anni da opere come la serie di libri, e poi film, Twilight o alcuni dei personaggi parte dell’universo di Harry Potter, che hanno riproposto queste creature in versione più moderna e pop, rendendole anche spesso i buoni della situazione.

Non a caso, ancora oggi sono tantissime le opere di finzione che hanno come protagonisti proprio vampiri e lupi mannari che continuano ad avere successo e ad attirare pubblico come nel caso di serie TV come What We Do in the Shadows, oggi alla terza stagione e disponibile gratuitamente in streaming su Rai Play o acquistabile in DVD, oppure come tematiche nelle slot machine online che in alcuni casi riprendendo gli stilemi di Twilight, vede come protagonisti principali proprio degli attraenti, ma pericolosi vampiri del giorno d’oggi. Non si può poi non menzionare la graphic novel L’impero del vampiro di Jay Kristoff edita in Italia nella collana Oscar Mondadori.

Sebbene quindi estremamente amate ancora oggi, queste creature vantano però una storia plurisecolare in quanto sono state presenti nella cultura popolare, nelle leggende e nelle paure di tanti nostri antenati per centinaia e centinaia di anni, se non perfino millenni. Non sorprende quindi scoprire che anche la Puglia custodisce in sé testimonianze di queste creature.

 

I vampiri della Puglia

L’idea del vampiro che molti hanno oggi arriva specialmente dalle leggende dell’Europa dell'Est e dalle rielaborazioni di finzione ottocentesche che questa figura ha subito tramite opere tra cui spicca Dracula di Bram Stoker. Se, quindi, per noi il vampiro è una creatura della notte, immortale, che dorme in una bara, si ciba di sangue umano e può trasformarsi in pipistrello, in passato non è sempre stato così. Sono infatti diversi i tipi di personaggi che posso essere raccolti sotto il termine relativamente generico di vampiro a cui credevano gli europei dei secoli scorsi. Principalmente, infatti, i vampiri del passato erano persone morte tornate poi in vita per terrorizzare i vivi, magari attaccandoli, succhiando loro il sangue e trasformandoli a loro volta in vampiri. Non stupisce quindi scoprire che nei secoli sono stati molti i metodi attuati per far sì che i morti non tornassero a seminare il panico nella popolazione.

Se, in giro per il mondo, possiamo trovare scheletri senza testa o a cui è stato messo un mattone in bocca, il caso dei vampiri della Puglia è alquanto singolare. Nel 2002 sono, infatti, state rinvenute presso Capo Colonna non lontano da Trani, delle sepolture uniche nel loro genere: durante alcuni scavi archeologici sono infatti venuti alla luce i resti di ben quattro persone su cui erano stati posti dei massi o delle lastre di pietra, risalenti all’incirca a un periodo che va dal IX al VIII secolo a.C. Ovviamente non è possibile stabilirlo con certezza, ma secondo gli esperti la posizione delle lastre di pietra e dei massi ha un significato ben chiaro: sono stati posti sui defunti affinché questi non tornassero in vita.

 

I lupi mannari nelle leggende pugliesi

Se, negli ultimi anni, i vampiri sono passati dall’essere creature terrificanti al diventare i protagonisti buoni e tormentati di molte opere di finzione, i lupi mannari, chiamati anche licantropi, sono stati quasi altrettanto fortunati. Molto spesso, infatti, dove c’è un vampiro, c’è un lupo mannaro quindi le storie che hanno come protagonisti i primi portano con sé anche i secondi, anche se di frequente destinate ad assumere un ruolo meno importante, o essere ancora vittime dello stereotipo legato alla loro forma animale. Ciò che è certo è che il lupo mannaro ci racconta della strettissima relazione che in passato c’era tra l’uomo e il lupo e delle spiegazioni che i nostri antenati avevano dato ad alcune patologie umane, e ciò è avvenuto anche in Puglia.

Secondo la tradizione popolare, ad esempio, i bambini nati nella notte tra il 24 e il 25 dicembre sarebbero stati potenziali lupi mannari, mentre presso Bitonto è presente ancora oggi un luogo noto come Torre del Luponimo, che secondo la leggenda ospitò a lungo un terribile lupo mannaro conosciuto anche col nome di Lupomn. Simile al lupo mannaro è inoltre il tradizionale Mamau, molto simile al Babau o all’Uomo Nero, che secondo una canzoncina tipica può apparire anche sotto forma di lupo e divorare i malcapitati e chi di notte si allontana dal proprio letto.

La Puglia è una regione ricca di storia, cultura e tradizioni locali di grande valore. Tra queste troviamo anche le tracce di alcune delle creature soprannaturali più amate dal grande pubblico come vampiri e lupi mannari che, però, in passato, terrorizzavano molto i nostri antenati e non avevano sicuramente il successo di cui godono oggi.

 

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