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All'Opera di Lucera c'è Diabolik, storia ispirata alla morte di un lucerino

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A cura di Costantino Montuori 
 
Al Cineteatro dell'Opera, a partire dal 26 dicembre, è in proiezione 'Diabolik'. Il secondo film 'made in Italy' più visto nella settimana natalizia è diretto dai Manetti bros. Nel cast l'ex Miss Italia Miriam Leone, gli attori Luca Marinelli e Valerio Mastandrea. 
 
Gli spettacoli proseguiranno mercoledì 29 dicembre, alle ore 17, ed infine giovedì 30 alle 21:30. Per accedere in sala sarà indispensabile munirsi di 'Green Pass' e di mascherina 'Ffp2' col divieto di consumare cibi e bevande all'interno del cinema. 
 
Ciò detto torniamo alla già citata opera di celluloide. Lo si sa: è tratta da una pietra miliare del fumettistismo. Quella partorita nel 1962 da Angela e Giuliana Giussani. E che adesso scopriremo essere intrecciata, a corda doppia, all'efferata uccisione di un nostro concittadino. 
 
LE IPOTESI SULL'ORIGINE DEL NOME 
 
La denominazione di una tale forma letteraria si lega alla nostra città in quanto, lo riporta 'Wikipedia', "si ispirava probabilmente ad un vero fatto di cronaca, avvenuto a Torino il 26 gennaio 1958 ed in cui un misterioso assassino lasciò, sul luogo del delitto, una lettera nella quale si firmava 'Diabolich'. Forse l'omicida si era ispirato, a sua volta, al romanzo del giallista Bill Skyline, al secolo Italo Fasan, dal titolo 'Uccidevano di notte' ed il cui protagonista si faceva chiamare 'Diabolic' senza l'acca finale". 
 
L'ASSASSINIO DI UN LUCERINO ISPIRÒ LE SORELLE MILANESI GIUSSANI 
 
Le indagini circa il cruento asassinio di via Fontanesi, nel capoluogo piemontese, conobbero abbrivio con una bizzarra missiva. Quella inviata alla Questura un mercoledì mattina come tanti. L'epistola, con gli 'a capo' originali, così recitava: 
 
"Sono venuto da lontano per via 
 
di compiere il mio delitto, da non confon- 
 
dersi con uno qualsiasi. Ho studiato la cosa perfetta 
 
in modo da non lasciare traccia ne- 
 
anche di un ago. Con il delitto è cessato insi- 
 
eme l'odio per lui. 
 
Questa sera parto alle ore 20. 
 
Un tempo io e la vittima eravamo molto amici e portavamo la divisa insieme. Poi lui mi tradì come fossi un cane. Oggi stava bene, e così la mia vendetta lo ha raggiunto. Spero che scoprirete il suo cadavere prima che diventi marcio. Leggendo con attenzione la lettera troverete con precisione dove è stato compiuto il mio delitto perfetto". Si tratta del testo integrale con cui l'uccisore lanciò il guanto di sfida agli inquirenti. 
 
LA TRAGICA FINE DI MARIO GILIBERTI 
 
Una comunicazione epistolare così orrorifica era stata firmata da un certo 'Diabolich'. Proprio al civico 20 di via Fontanesi, all'interno di un ex locale da ciabattino, fu rinvenuto il cadavere di Mario Giliberti. Viveva lì da un anno e mezzo. 
 
Il ventisettenne di Lucera, che da non molto lavorava alla Fiat, era stato ucciso in maniera brutale. Gli erano stati inferti diciotto fendenti con arma bianca. 
 
Fin da subito la stampa si fiondò in picchiata sul caso. Dopodiché un uomo fu arrestato e detenuto, per diverso tempo, prima di essere scagionato. 
 
Alla fine della fiera, quella mattanza, rimase priva di colpevole. Quattro anni più tardi, le sorelle milanesi diedero vita al soggetto di 'Diabolik'. Sì, proprio lui deve il suo nome ad un fatto di sangue ed alla morte violenta di un giovane delle Puglie. 
 
IL LIBRO DI LELLO VECCHIARINO 
 
Anche il decano dei giornalisti di Lucera e della Capitanata, Lello Vecchiarino si è ispirato al 'diabolico' killer per confezionare un volume sull'articolata e non meno oscura vicenda. 'Diabolik-il mistero di via Fontanesi' edito nel 1997 da Edizioni del Rosone, è il titolo della sua fatica letteraria in materia Uno spunto per i più curiosi. Un'idea di lettura. Di quelle che si divorano tutte d'un fiato.

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