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Roberto Inglese: un lucerino a caccia della Serie A

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Negli ultimi anni la bandiera dello sport professionistico lucerino è stata tenuta altissima da un calciatore: Roberto Inglese. Nato nel 1992 a Lucera, Inglese sta vivendo una seconda giovinezza con la maglia del Parma dopo due annate difficilissime caratterizzate da gravi infortuni. Ma in questo campionato di Serie B le cose stanno andando decisamente meglio e da alcune giornate si sta rivedendo in campo l’attaccante che aveva fatto innamorare mezza Serie A e che aveva convinto l’allora Ct Azzurro Ventura a convocarlo in Nazionale per le qualificazioni mondiali. Il momento della rinascita sembra finalmente arrivato.

Se Inglese sta ritrovando forma e condizione, lo stesso non si può dire del suo Parma. Una squadra allestita per tornare subito nel massimo campionato dopo la retrocessione dello scorso anno e che sta facendo più fatica del previsto anche se le quote scommesse della Serie B continuano a considerarla tra le candidate a conquistare i playoff.

Fin qui i crociati hanno messo insieme 20 punti in 17 partite, frutto di 4 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte. Il tutto buono per una quindicesima posizione in classifica decisamente sotto le aspettative per una squadra che vanta in rosa calciatori del calibro di Buffon, Schiattarella, Tutino e Franco Vazquez. E, appunto, Roberto Inglese. L’ottavo posto che vale i playoff, però, è distante solo 6 lunghezze. E con un Inglese come quello visto nelle ultime settimane nessun traguardo è precluso agli uomini guidati da Beppe Iachini.

Se c’è un giorno che il pugliese ricorderà sicuramente di quest’annata, al di là quello che sarà il risultato finale di squadra, è il 12 settembre 2021. È la data del ritorno al gol dopo 406 lunghissimi giorni di astinenza e sofferenza. Nel 4 a 0 rifilato al Pordenone Inglese ha segnato il gol del momentaneo 3 a 0 dopo un’ora di gioco. Una marcatura buona per mettere in ghiaccio i tre punti, di fatto mai in discussione ma, soprattutto, per tornare a vedere la tanto sospirata rinascita in fondo a un tunnel iniziato a partire dall’ultimo gol segnato in una gara ufficiale: ovvero quello in Lecce-Parma del 2 agosto 2020.

La scorsa stagione è stata senza ombra di dubbio la più difficile della carriera del lucerino. Un’annata davvero sfortunata in cui ha dovuto fare i conti con un infortunio muscolare e con un guaio alla caviglia sinistra che lo ha tenuto fuori dal 7 marzo fino al termine del campionato, costringendolo poi all’intervento chirurgico nei mesi successivi. Ma soprattutto un’annata che si è chiusa con un brutto record negativo. Inglese nel 2020/2021 ha giocato 14 partite col Parma senza mai riuscire a segnare. Ed è stata la prima volta da quando ha esordito in Serie A, nel 2015, con la maglia del Chievo Verona.

Nato a Lucera da genitori anch'essi lucerini e poi cresciuto a Vasto, Roberto Inglese entra giovanissimo nelle giovanili del Pescara e appena maggiorenne sigla la sua prima rete da professionista con la casacca biancazzurra contro il Ravenna, in Serie C nella stagione 2009/10. Talento cristallino in rampa di lancio, Inglese attira subito le attenzioni delle big di Serie A. La più rapida è il Chievo che lo mette sotto contratto e lo manda in prestito in provincia a farsi le ossa.

La prima meta di quello che sarà un lungo girovagare è il Lumezzane, in Lega Pro, squadra con cui il pugliese scende in campo 74 volte mettendo a segno la bellezza di 21 gol tra campionato e coppa di categoria. La tappa successiva, ancora in prestito sarà quella a Carpi, questa volta in Serie B. In Emilia Inglese sarà costretto a partire spesso dalla panchina ma non farà mai mancare il suo prezioso contributo in termini di gol e contributo alla squadra. Alla fine delle due stagioni carpigiane le marcature saranno 8 in 48 gare disputate. Nel 2015/2016 il Chievo lo ritiene pronto per la Serie A e decide di tenerlo finalmente in rosa. L’esordio nel massimo campionato arriverà il 20 settembre nella sconfitta per 1 a 0 subita dai veronesi contro l’Inter. La prima in A sarà una stagione di apprendistato per Inglese che partendo quasi sempre dalla panchina chiuderà con 3 reti in 26 partite.

L’anno della consacrazione è il successivo, ovvero il 2016/2017. Promosso finalmente titolare, il ragazzo di Lucera ripaga la fiducia accordatagli con la bellezza di 10 gol in 34 match. Alcuni dei quali davvero da cineteca. Sono numeri che non passano inosservati e che convincono una big come il Napoli ad acquistare il suo cartellino, lasciandolo in prestito al Chievo per un altro anno. Un anno che sarà ancora migliore del precedente come testimonia il record di 12 reti messe a segno in Serie A.

 

 

Il Napoli, però, ha molti attaccanti di altissimo livello in rosa e decide di girarlo in prestito al neo-promosso Parma con la formula del diritto di riscatto e controriscatto. Anche con la maglia dei crociati le cose vanno per il meglio e Inglese contribuisce alla salvezza della squadra con 9 gol in 25 partite. Ed è proprio a questo punto che la sfortuna sotto forma di infortuni inizia a farsi sentire. Nei due anni successivi il lucerino fa la spola tra infermeria e campo e alla fine riuscirà a mettere insieme soltanto 33 presenze tra campionato e Coppa Italia. 19 (con 4 gol) nel 2019/2020 e le 14 dell’anno scorso senza marcature.

Siamo arrivati così a questa stagione in cui Inglese ha deciso di ripagare la fiducia accordatagli dal Parma e di scendere in cadetteria per cercare la risalita immediata. Una risalita che per forza di cose passa dai suoi gol e da un eventuale ritorno in doppia cifra. Nel frattempo i tifosi crociati stanno iniziando a godersi il vero Inglese. Ovvero quel centravanti forte fisicamente, abile di testa e nel dribbling e con un tiro da fuori fulminante che l’aveva portato anche alle porte della Nazionale. Roberto è pronto a riprendersi il suo posto nel calcio che conta e alla soglia dei 30 anni ha raggiunto la maturità giusta per diventare il faro di una squadra ambiziosa.

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