POLITICA Comune         Pubblicata il

Acceso scontro in Consiglio Comunale

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In Consiglio volano gli stracci tra maggioranza e opposizioni

Il 29 novembre, poco prima di prender parte alla festa in onore di San Francesco Antonio Fasani, il Sindaco Giuseppe Pitta ha relazionato sugli avvicendamenti nelle sue quattro Giunte. Come? Semplice, comunicando anche al Consiglio Comunale che quattro Assessori, compreso il primo cittadino, erano incompatibili rispetto all'eventuale deliberazione sul ricorso per Cassazione nella 'vexata quaestio' relativa ai suoli in zona '167'. Di qui i recenti mutamenti imposti all'esecutivo di corso Garibaldi.

 

CHECCHIA AFFONDA SUI CAMBI IN GIUNTA

Vincenzo Checchia di 'Con Lucera' si è subito rivolto al primo cittadino. Senza troppi giri di parole.

"Lei ha gestito la situazione da solo ed in modo ambiguo. Dopo sei mesi siamo convinti di aver fatto la giusta scelta. Ora guardiamo al futuro della città. Certe decisioni ricordano vecchie logiche di partito. Le persone meritano rispetto. Le chiedo: tutti questi cambiamenti sono stati avallati dalla maggioranza? Sindaco, i bonus a sua disposizione stanno per esaurirsi". Sono, queste, alcune delle esternazioni venute dal consigliere di opposizione.

Una disamina a tutto tondo, la sua, fatta propria da Francesco Di Battista (Lucera 2.0). Questi ha definito condivisibili i dubbi sorti circa l'alternarsi dei nomi nel governo cittadino. E rispetto ai quali Checchia si era in precedenza soffermato.

 

ABATE ATTACCA A TESTA BASSA

A muso duro anche Fabrizio Abate. Il dem, indirizzando le sue parole a Giuseppe Pitta, ha asserito: "Si faccia un esame di coscienza e si ricordi di chi ha contribuito al 99% ad eleggerla!".

 

PITTA REPLICA DA AVVOCATO DI SE STESSO

Non si è fatta attendere la replica dello stesso Pitta. "La madre di tutte le prove è la confessione. Ed oggi ho assistito a plurime confessioni", ha esordito.

"Esse stanno nel fatto, lo dico ai cittadini, che non è stato mai svelato il perché questa Amministrazione dovesse andare a casa. Non rinnegherò mai quanto di buono è stato fatto in precedenza. Mi sono visto sfiduciare, senza motivo, durante i mesi difficili della pandemia.

Non si può sacrificare il voto popolare e l'espressione della gente solo per chi deve fare cosa". Così ha contrabattuto il numero uno a Palazzo di Città. E lo ha fatto con voce tanto stentorea da essere richiamato dal Presidente dell'Assise Consiliare, Pietro Di Carlo.

Un segno, questo, sintomatico di quanta animosità oggi alberghi tra gli ex fautori dell'ormai disciolta 'Piazza Pulita'. Considerando che Abate, Checchia, Di Battista e Pitta hanno a timonato, prima e tutti assieme, la vita politico-amministrativa lucerina. Anche questo è un dato di fatto.

Costantino Montuori

 

 

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