Alla fine il Comune di Lucera è uscito sconfitto.
Il 10 settembre è andata in archivio la vicenda legata alla sospensione 'sine die' dei buoni pasto previsti per i lavoratori del Municipio.
La dottoressa Angela Vitarelli, Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Foggia, ha sentenziato che era illegittimo il provvedimento con cui, sul finire del 2014, l'Amministrazione Tutolo aveva soppresso l'istituto dei buoni pasto per i dipendenti comunali.
Palazzo Mozzagrugno, ora, dovrà corrispondere anche gli arretrati.
Quindici i ricorrenti che hanno agito contro l'atto prodotto dal primo esecutivo 'tutoliano'. L'avvocato Angela Catenazzo li ha rappresentati a partire dal 2018. Momento in cui la causa lavoristica è stata iscritta a ruolo.
Il contenzioso, come detto, affonda le radici nei fatti risalenti a sette anni or sono. E, sin dal suo primo apparire, aveva suscitato la dura presa di posizione dei sindacati.
Su tutti spicca la Funzione Pubblica CGIL di Capitanata. La sigla sindacale aveva sostenuto la tesi secondo cui "non è ammissibile scaricare i problemi di bilancio su quanti lavorano e far pagare loro, in termini di diritti negati, le difficoltà economiche dell'Ente".
La segreteria provinciale della Fp CGIL aveva invocato "un'operazione verità circa il contributo che i dipendenti hanno dato per il risanamento dell'Ente, con il taglio del fondo per il salario accessorio – previsto contrattualmente – che ammonta a 41mila Euro per il 2013 ed altri 41mila per il 2014"
"È evidente come altrove dovrà guardare il Sindaco di Lucera, in termini di virtuosità e tagli agli sprechi, se intende sanare le casse comunali. Non certo farlo mettendo mano alle tasche ed alla dignità dei lavoratori". Così si erano espressi i rappresentanti sindacali attraverso una nota diffusa nel dicembre del 2014.
Cinque giorni fa la questione è giunta all'epilogo, sancendo una sconfitta su tutta la linea per l'Amministrazione Civica dell'epoca.
Costantino Montuori