Quando una benemerenza civica per le associazioni attive contro il Coronavirus?

Una benemerenza civica per il mondo dell'associazionismo locale, impegnato in presa diretta nel contrasto alla crisi pandemica, nel sostegno alle vecchie e nuove povertà, ma anche nella prevenzione degli incendi boschivi e dei reati contro l'ambiente. È quanto la nostra testata propone all'Amministrazione Civica. La lista delle buone azioni si presenta oblunga sia per la qualità delle iniziative poste in essere dai sodalizi, sia per la quantità dei servizi resi alla cittadinanza. Si va dalle sigle espressione della Protezione Civile, alle organizzazioni di servizio attive sul territorio. Meritevoli di citazione il Comitato Io sto con il Lastaria, le Guardie Ambientali del Gavi, il Rotary Club. Tutti, nessuno escluso, hanno recitato la loro parte per far fronte ad un'emergenza sanitaria senza precedenti. Dalla consegna dei medicinali ai soggetti soli, anziani e non autosufficienti, passando per la distribuzione dei generi alimentari ai nuclei familiari affetti da Covid-19 od impossibilitati ad approvvigionarsi. Senza che passi in cavalleria l'ausilio prestato nella gestione degli accessi al centro vaccinale ubicato presso il Palasport. Ma l'elencazione potrebbe proseguire in via ulteriore. Oltre alla vicinanza della popolazione ora serve un gesto di sensibilità istituzionale. Lo chiede la città a chi ne regge le sorti. Invero un primo segnale si è registrato il 15 maggio, nel rione Cappuccini, con l'inaugurazione del parco della memoria per le vittime da Coronavirus. Anche in quel caso decisiva è la stata la collaborazione, prestata alla Giunta Municipale dalla rete associazionistica di casa a Lucera. Una benemerenza civica, a questo punto, non può essere rifiutata né rinviata.
La palla passa nel campo occupato dai decisori della cosa pubblica. Gli amministratori comunali sono chiamati a farsi interpreti di un atto dovuto. 

Costantino Montuori