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Foggia calcio: Zeman si (ri)presenta

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Di squadre memorabili, nella storia del calcio, non ce ne sono molte. Non si tratta di gruppi di calciatori che hanno conquistato trofei, magari compiendo anche delle imprese. No, si tratta di realtà che sono andate oltre, che per un motivo o per un altro hanno lasciato un segno indelebile nella storia della disciplina. E il Foggia di Zdenek Zeman è una di queste.

D’altronde, quella squadra ha regalato ai suoi tifosi momenti e stagioni indimenticabili. Chiunque abbia vissuto quel quinquennio d’oro ricorderà sicuramente il 4-1 contro il Bari del 3 novembre 1991, partita storica giocata nella massima serie e che vide l’ascesa di Giuseppe Signori, uno che di lì a poco avrebbe scritto pagine indelebili nella storia del calcio italiano.

Come dimenticare, poi, la stagione quasi leggendaria del 1992/93, una guerra durata nove mesi e combattuta prima in campo e poi fuori. Una guerra vinta dal Foggia, in grado di ottenere una salvezza storica e insperata, e dal suo condottiero dal fare burbero ma con una passione intramontabile per il bello.

Ma, si sa, certi amori non finisco, e a distanza di quasi 30 anni dal suo addio Zdenek Zeman è tornato al Foggia. Anzi, è tornato a casa e si è subito presentato a modo suo.

Non ha detto molto, il boemo, come da tradizione, ma le poche parole pronunciate lo scorso 26 giugno hanno fatto il giro del paese. Paese che l’ha accolto nel lontano 1968, quando nella sua Praga l’instabilità politica lo aveva costretto a cambiare aria, e che gli ha fatto il regalo più grande: il calcio. E a Zeman il calcio è mancato molto. Per questo si è rimesso in gioco, dopo due anni che secondo lui con questo sport hanno poco a che vedere, “perché il calcio senza gente non ha senso”.

Prima di rispondere alle domande sulla stagione che verrà, l’ex allenatore di Roma, Lazio e Napoli, tra le tante, si è soffermato sugli anni trascorsi proprio a Foggia insieme a Don Pasquale Casillo. Sdengo l’ha ricordato con affetto, definendolo il presidente più importante della sua carriera, una figura sempre presente e in grado di caricare sia lui che quella squadra meravigliosa.

Poi, è arrivato il momento di parlare di futuro, e Zeman si è confermato fedele ai suoi principi storici. Quando gli hanno chiesto cosa aspettarsi in quanto a proposta calcistica in questa sua nuova avventura, lui ha ribadito di voler continuare a fare un gioco propositivo. Dopo un periodo molto lungo di calcio senza i tifosi, pare quindi che i sostenitori foggiani avranno di che divertirsi allo stadio.

Chiaramente, l'obiettivo a lungo termine è quello di raggiungere la Serie A, anche se l'allenatore ceco ha voluto abbassare le aspettative spostando l'attenzione sulla sessione di mercato appena iniziata. Zeman si aspetta che la società gli metta a disposizione una squadra all’altezza, “gente con fame che ha voglia di arrivare”, gente con voglia di vincere divertendo e divertendosi nel suo 4-3-3.

In chiusura “il maestro” ha anche regalato un sorriso ai giornalisti presenti in sala stampa, che avevano sollevato qualche dubbio sulla sua età. Zeman ha però risposto con la sua classica sicurezza e si è detto certo di essere migliorato in questi anni, citando poi Jupp Heynckes, allenatore tedesco vincitore della Champions League a 68 anni.

Di certo, come ribadito proprio dal boemo, l’obiettivo suo e del nuovo Foggia non è certo vincere la Champions. Solo nel 2012, la società pugliese non si è nemmeno iscritta al campionato di Lega Pro e così è nata l’Associazione Calcistica Dilettantistica Foggia Calcio che tre anni dopo è riuscita a riacquisire il marchio del vecchio club. Una gioia durata però poco, perché nel 2019 il Foggia è tornato tra i dilettanti scrivendo una delle pagine più tristi della storia del calcio.

Dopo quasi due anni, però, l’uomo più importante della storia della società rossonera è tornato a casa, e nonostante l’età vuole regalare nuove, immense gioie ai suoi tifosi.

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