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Vangelo della Domenica: L’amore che di dona

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SS.mo CORPO E SANGUE DI GESU’  domenica X per annum B – L’amore che si dona….
Domenica del Corpus Domini. Domenica della grande festa di Gesù Eucaristia. Questa domenica ha un grande messaggio da offrire: ricordare a tutti che il comando di Gesù “Prendete e mangiate questo è il mio corpo” e “prendete e bevete questo è il mio sangue” realizza quello che domenica scorsa Egli stesso ci ha detto: “io sarò con voi fino alla fine del mondo”, fino alla fine della storia. Egli così non ci lasciava soli. Ma il Suo “rimanere” con noi non è solo di compagnia e di incoraggiamento…. Egli resta con  noi non solo perché la nostra debolezza è grande e tante volte pesante… Egli resta con noi soprattutto per aiutarci ad essere come Lui. L’Eucaristia vuole essere l’occasione quotidiana o domenicale per imparare ad amare, per imparare ad offrirci come Gesù, per imparare che la vita è dono gratuito e generoso. Egli ci invita a “prendere” il suo Corpo e il suo Sangue, per diventare carne della nostra carne. Egli non vuole solo essere adorato, contemplato e pregato. Allora come afferma san Leone Magno: diventiamo quello che riceviamo! La partecipazione alla Santa Eucaristia sia sempre piena, completa e questo soprattutto con l’accostarci  alla santa Comunione, ricevendo il suo Corpo santissimo. La nostra vita si incontra con la sua Vita, la nostra povertà con la sua ricchezza di grazie, la nostra miseria con la sua misericordia.
Accostiamoci all’altare  - con l’animo in pace e riconciliato attraverso la confessione -  e realizziamo questo “mistico sposalizio”  tra la nostra vita e la vita di Dio. Egli entra in noi e noi sprofondiamo gioiosamente in Lui; Egli viene a noi e noi siamo presi dal suo amore. E dopo aver sperimentato la forza della sua presenza, andiamo verso i fratelli con generosa dedizione, e serviamo e amiamo ancora Gesù perché sempre Lui è presente nel fratello povero, solo, ammalato e bisognoso. La “messa non finisce” con l’ultima parola dell’andate in pace che chiude ogni celebrazione Eucaristica. Quell’invio invece è il l’invito ad iniziare la “nostra messa”, siamo inviati a celebrare nel mondo, a casa nostra, sul posto di lavoro, nello svago, nell’impegno ecclesiale la bellezza della nostra vita trasformata dal Signore risorto.
 SS.mo CORPO E SANGUE DI GESU’  domenica X per annum B – L’amore che si dona….
Domenica del Corpus Domini. Domenica della grande festa di Gesù Eucaristia. Questa domenica ha un grande messaggio da offrire: ricordare a tutti che il comando di Gesù “Prendete e mangiate questo è il mio corpo” e “prendete e bevete questo è il mio sangue” realizza quello che domenica scorsa Egli stesso ci ha detto: “io sarò con voi fino alla fine del mondo”, fino alla fine della storia. Egli così non ci lasciava soli. Ma il Suo “rimanere” con noi non è solo di compagnia e di incoraggiamento…. Egli resta con  noi non solo perché la nostra debolezza è grande e tante volte pesante… Egli resta con noi soprattutto per aiutarci ad essere come Lui. L’Eucaristia vuole essere l’occasione quotidiana o domenicale per imparare ad amare, per imparare ad offrirci come Gesù, per imparare che la vita è dono gratuito e generoso. Egli ci invita a “prendere” il suo Corpo e il suo Sangue, per diventare carne della nostra carne. Egli non vuole solo essere adorato, contemplato e pregato. Allora come afferma san Leone Magno: diventiamo quello che riceviamo! La partecipazione alla Santa Eucaristia sia sempre piena, completa e questo soprattutto con l’accostarci  alla santa Comunione, ricevendo il suo Corpo santissimo. La nostra vita si incontra con la sua Vita, la nostra povertà con la sua ricchezza di grazie, la nostra miseria con la sua misericordia.
Accostiamoci all’altare  - con l’animo in pace e riconciliato attraverso la confessione -  e realizziamo questo “mistico sposalizio”  tra la nostra vita e la vita di Dio. Egli entra in noi e noi sprofondiamo gioiosamente in Lui; Egli viene a noi e noi siamo presi dal suo amore. E dopo aver sperimentato la forza della sua presenza, andiamo verso i fratelli con generosa dedizione, e serviamo e amiamo ancora Gesù perché sempre Lui è presente nel fratello povero, solo, ammalato e bisognoso. La “messa non finisce” con l’ultima parola dell’andate in pace che chiude ogni celebrazione Eucaristica. Quell’invio invece è il l’invito ad iniziare la “nostra messa”, siamo inviati a celebrare nel mondo, a casa nostra, sul posto di lavoro, nello svago, nell’impegno ecclesiale la bellezza della nostra vita trasformata dal Signore risorto.
 don luigi tommasone

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