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Stalking condominiale: condanna per coppia di coniugi lucerini

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Pochi giorni fa si è conclusa presso le aule del Tribunale di Foggia una vicenda del tutto grottesca che ha visto protagonista in negativo una coppia di coniugi lucerini imputati per il reato di atti persecutori e rei di aver reso infernale la vita ai propri vicini di casa.

Il GUP presso il Tribunale di Foggia, pertanto, a seguito dei fatti accaduti, disponeva applicarsi la pena pari ad anni 1 di reclusione per P.D. classe ‘70 e mesi 8 di reclusione per il di lui marito C.V. classe ’64, puniti per aver abitualmente molestato e minacciato i propri vicini di casa, tanto da aver ingenerato negli stessi un perdurante stato di ansia e timore per la propria incolumità.

Nel caso di specie, più volte veniva sorpresa P.D. con coltelli ed altri oggetti acuminati tra le mani camminare nel ballatoio in comune e pronta a realizzare dei solchi sulla porta di ingresso dell’abitazione degli incolpevoli vicini. Come pure non sono mancati episodi di immissioni rumorose, nonché minacce con evidenti gesti intimidatori, tali da prospettare una volontà omicidiaria.

«Siamo molto soddisfatti per il risultato raggiunto, soprattutto per la celerità con cui in meno di un anno dalla denuncia si è arrivati alla condanna dei due coniugi, questo anche merito della rinnovata attenzione posta dagli organi di competenza verso tutte quelle problematiche racchiuse nella legge n. 69/2019, nota come "Codice Rosso", ovvero un provvedimento volto a rafforzare la tutela delle vittime dei reati di violenza domestica e di genere, inasprendone la repressione tramite interventi sul codice penale e sul codice di procedura penale.» spiega l’avvocato Marco Biscotti, difensore delle costituite parti civili.

«Si è fatto giustizia e soprattutto si è dato il giusto peso a quelli che all’apparenza potevano sembrare semplici screzi tra condomini, ma che invece, con la dovuta attenzione, rivelavano un piano criminoso che andava ben al di là del singolo gesto. Il consiglio che mi sento di dare a chi vive realtà similari, è quello di denunciare, di non sottovalutare mai nessun episodio. Purtroppo sono condotte particolarmente insidiose in grado di minare profondamente la serenità quotidiana della persona offesa.»

La Redazione 

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