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'Ai primordi ma non troppo' di Luca Alinari

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‘Ai primordi ma non troppo’. Titolo che è tutto un programma, quello assunto per dar seguito dal 6 al 29 novembre prossimi, alla personale di Luca Alinari.

Nome, quello del celebre artista fiorentino, che insegue l'altro e non meno altisonante, del milanese e quasi coetaneo Athos Faccincani, la cui rassegna espositiva ha chiuso i battenti una settimana or sono appena.

Entrambi maestri del colore, vivido e pervaso di una non comune lucentezza, possono farsi vanto di un ‘quid’ in comune nella scelta degli spazi ostensivi, racchiusi nella Galleria ‘Roma Arte Contemporanea’, visitabile a Foggia, presso il civico 84 di Corso Roma e nata dalla spinta propulsiva del gallerista lucerino Luigi Valeno.

L’appuntamento per i cultori dell’arte, anzi dell’Arte, è fissato alle 19 di sabato prossimo, allorquando il ‘toscanaccio doc’, che lo scorso 27 ottobre ha compiuto i suoi primi 61 anni, presenzierà alla cerimonia inaugurale in seno all’esposizione di cui è dedicatario.

Né mancherà la figura discreta - quanto competente - dello scrittore, poeta e saggista Michele Urrasio, nelle vesti non meno note di critico d’arte.

E dire che la prima mostra di Alinari affonda le radici nel lontano 1968, anno della sua consacrazione nel ‘gotha’ degli autori di più significativa pregnanza nell'ancor attuale produzione artistica italiana.

Sulla scorta di una vasta e non meno affinata scala di dipinti ed opere grafiche, che costituiscono il diario fantastico quanto fascinoso delle vicende del nostro tempo.

“Percorso estetico, quello ‘alinariano’ ormai trentennale che trova, nelle ultime fatiche, la sua più compiuta espressione”, si legge nel catalogo della recente mostra ospitata nella città natia.

“Con sempre maggiore libertà ed originalità, Alinari, è stato in grado di costruire una dimensione lirico-fantastica tutta sua.

Ma non meno coinvolgente, in virtù di una non comune capacità emozionale ed evocativa, forte di espliciti richiami alla ‘pop-art’. Come pure alle avanguardie storiche e agli autori classici.

Da sempre il maestro dipinge su stoffe colorate di vario genere, dando vita a peculiari screziature, inneggianti ad una poetica del sé.

Al contrario, l’universo stilizzato della Toscana si fa ricco di sogni, misteri e segreti, ma acquista tratti inediti, sanguigni e tormentati.

Tecnica operativa, documentata attraverso i videotape su cui ha ripreso ogni fase del proprio lavoro: dallo schizzo alla pennellata ultimativa.

In quest’ottica il supporto elettronico si erge quasi ad esperienza diaristica, chiamata a cogliere l'intera evoluzione creativa, le sensazioni, le incertezze, i ripensamenti, le modifiche.

Ovverosia la voce stessa dell’artista, mentre dedica un quadro a questo o a quel poeta: Campana, Montale, Rebora, Sanguineti, Nigro, Onofri e via elencando.

Con il garbo e la leggerezza di sempre.

Costantino Montuori

Infoline: 338/6945234

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