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Vangelo della Domenica: Il tempo rivela il cuore

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XXVII Domenica nell’anno  - Il tempo rivela il cuore    - Mt 21,33-43  

di Luciano Manicardi della comunità di Bose.

 

 

Questa parabola si presenta come una allegoria. Dio è il signore e padrone della vigna, anzi colui che ha piantato la vigna, che l’ha creata, l’ha fondata, l’ha fatta essere. Con una ostinatezza che ci sorprende, Dio continua a inviare uomini nella vigna per ricevere il dovuto. Mentre i responsabili della vigna che sono mossi dalla brama di possesso arrivano al tradimento: il loro comportamento è violento, inumano, omicida, comportandosi non da servi ma da padroni. 

 

Ecco il contrasto tra il comportamento di Dio che fa fiducia e continua a credere nell’agire buono e a praticarlo. Dio, si manifesta al massimo con l’invio del Figlio accompagnato anche da un pensiero: “Avranno rispetto per mio figlio”.  Invece i servi colpendo il figlio colpiscono il padre e il padrone della vigna. 

Nella vita quotidiana sono infiniti i comportamenti motivati da irrazionalità, da illogicità. Spesso è tale la bramosia di possesso che chi ne è succube diviene cieco, e nel suo agire riflette la sua cecità.

 

Con questa parabola  Gesù mostra che l’agire umano e l’agire di Dio sono diversi, sono altri, percorrono strade divergenti: l’uno, l’agire umano, produce scarti, l’altro, quello di Dio, si serve dello scarto per renderlo materiale da costruzione, anzi pietra di fondamento. L’agire di Dio, che fa dello scarto umano il fondamento della storia di salvezza (cf. Mt 21,42), è contraddetto dall’agire umano che crea scarti e produce emarginati.Questo l’agire di Dio: “Dio sceglie ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato” (1Cor 1,28). Questo lo scandaloso agire messianico, e questo è chiamato a essere l’agire dei messianici, i “cristiani”. Ma quell’agire che produce scarti, che crea primi e secondi, che crea ultimi ed emarginati, che produce perdenti mentre esalta i vincenti, può avvenire anche nello spazio ecclesiale, nello spazio comunitario. E anche questo è una forma di violenza che deve essere riconosciuta e denunciata. Affinché, facendo luce e chiarezza, si possa ristabilire un clima di pace. In se stessi e nei rapporti reciproci.

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