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Elisa De Maso: i colpi bassi fanno parte del grande capitolo dei rischi prevedibili e calcolabili

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In politica i colpi bassi fanno parte del grande capitolo dei rischi prevedibili e calcolabili. Così dicono. Sono invece convinta che è il singolo interprete della politica, di volta in volta, a scegliere se e come agire per fini politici.

Apprendo, incredula, dalla stampa, di una mia fantomatica candidatura a Sindaca di Lucera con Forza Italia, nella cui lista mi candidai consigliera comunale alle scorse amministrative a sostegno di Michele Consalvo sindaco, e che pure ho rappresentato nell’assise comunale in qualità di capogruppo. Leggo, addirittura, che la mia nomination sarebbe tenuta a battesimo dal Sig. Dott. Giuseppe Labbate, arcinoto e storico esponente del partito, già Sindaco di Lucera, persona di indubbio garbo, con cui ho avuto il piacere di parlare poche volte nel corso della campagna elettorale 2019 e che mai più ho avuto occasione di incontrare per ragioni politiche, men che meno per motivi personali o ragioni di professione.

Avrei anche potuto apprezzare il lancio ideale della proposta di una mia candidatura, laddove il predetto Labbate, limitandosi ad esprimere una sua idea, avesse contenuto la sua esternazione nell’alveo della mera e astratta individuazione della mia figura quale ipotetica, valida proposta: ne avrei dedotto un’attestazione di stima fine a se stessa. Ma il quadro di contingenze in cui si inseriscono le dichiarazioni dell’ex leader di FI assume tutta la connotazione di una manovra politica che ha il sapore delle strategie disfattiste lontane da ogni e qualsivoglia buona intenzione.

Non più di qualche settimana fa, senza farne segreto, ho comunicato al gruppo di partito la mia intenzione di convogliare il mio entusiasmo, la mia voglia di fare e, perché no, quel po’ di competenze che ho acquisito in una vita di studio, a servizio della comunità lucerina, in un progetto lanciato dal fidato amico Michele Consalvo: Lucera unita e moderata, spazio apartitico aperto a chiunque, guidato da sentimenti di equità, democrazia, partecipazione e condivisione voglia provare a costruire, a offrire il proprio contributo in una visione propositiva, rinnovata e fresca della politica amministrativa.

Risulta logico e ragionevole ipotizzare che lo slancio civico che su di me, alla fine ha prevalso, stante la mia storia partitica del tutto silente e il mio pregresso e attuale

attivismo sociale a favore dei più deboli e a supporto dell’associazionismo e della difesa dei diritti fondamentali, sia stato da qualcuno mal digerito.

Chi mi ha osservato in questo anno di consiliatura ha probabilmente colto la mia inclinazione al rispetto delle funzioni istituzionali, delle persone e dell’avversario politico, cui non ho lesinato aspre critiche sul piano –appunto- politico, amministrativo, gestionale, strategico, ma al quale non ho negato, fattivamente, la mia collaborazione laddove fosse l’interesse supremo della collettività a chiederlo.

Questa è la mia visione del ruolo politico-istituzionale.

Ciò che è stato non va mai rinnegato, ma va analizzato: ho dimostrato tutta la mia correttezza e il mio impegno agli amici del partito, che pure, devo affermare senza se e senza ma, hanno mostrato rispetto e stima nei miei riguardi. Ma “rispetto” avrebbe imposto di non masticare il mio nome a sproposito e in un momento storico in cui certamente, senza ombra di dubbio, esso era già fuori dal progetto politico di FI. Ed era fuori per mia scelta.

Bruciata? Come si dice in gergo politico?Io dico che ciò che non uccide, fortifica.

Mai ho vissuto di politica e non è questa la mia aspirazione. Io non voglio vivere di politica, voglio fare (buona) politica. L’unica cosa che brucia è il mio desiderio di fare, di costruire e, sfida ardua ma in atto, di aggregare persone che siano spinte dallo stesso, nobile, moto dell’anima.

Richiamo e dò per riportate le mie esternazioni, estemporanee, in replica al Sindaco Antonio Tutolo durante il consiglio comunale del 4 novembre 2019. Come dissi allora, io sono espressione di me stessa, e se non sono espressione di me stessa, sono espressione di mia madre, di mio padre e dei valori umani che entrambi mi hanno insegnato e trasmesso. Tanto dovevo a me stessa, e a tutte le persone che in me riconoscono una risorsa.

Al servizio di tutti.

Elisa De Maso

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