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Lettera al Prof. Pierluigi Lopalco responsabile regionale Puglia Covid-19

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Riceviamo e pubblichiamo

Egregio professore (in foto: il Prof. Pierluigi Lopalco), 
sono Dino Marino già per 10 anni presidente della commissione sanità della Regione Puglia. 
 
Volevo chiederle,  visto che con i tamponi c'è il problema dei falsi negativi,  legato alla latenza del virus nei primi due o tre giorni dal contagio per cui le persone risultate negative si dovrebbero ritamponare, dopo dopo due o tre giorni e poi periodicamente anche in seguito. Questa sperimentazione del test immunologico rapido, non si poteva già svolgere sul campo coinvolgendo tutti gli ospedali della Puglia? Mi dicono che é di facile esecuzione di basso costo, rapido e ripetibile.
Gli IgM positivi hanno infezione acuta in atto e si possono gestire come da protocollo, gli IgG positivi avendo superato l'infezione se gli rifanno il tampone e risultano negativi, diventano l'equivalente di un vaccinato e quindi si possono  tranquillamente liberare e utilizzarli per creare una barriera protettiva per i negativi realizzando quell'immunità di gregge che impedirebbe definitivamente al virus di continuare a diffondersi.  
 
Gli anticorpi IgG restano in circolo nel sangue per tutta la vita come memoria immunologica, il virus no. Mentre un tampone negativo resta pur sempre un'incognita se fatto random, cioè a casaccio. Gli anticorpi nel sangue sono una certezza di avvenuto contatto col virus, recente (IgM) o pregressa (IgG). Se questa mia riflessione sta in piedi perché non accelerare la sperimentazione, oppure iniziala già in campo aperto per guadagnare tempo? Anche perché, non é che si nascondono dietro alla sua grande professionalità, le ASL sono governate con approssimazione e con prassi che non tutelano gli operatori sanitari e i luoghi di cura. Secondo me sono questi alcuni dei motivi di maggiore penetrazione del virus in provincia di Foggia; infatti, risiede proprio in questa scarsa capacità di comportamento negli ospedali il contribuito ad un maggior contagio. Le chiedo di sapere se é possibile accelerare la sperimentazione o allargarla. 
 
L'ultima volta non sono tornato in Consiglio Regionale, perché ho avuto un malanno e sono stato 21 giorni in coma, é evidente che sono un soggetto a rischio e sono chiuso in casa completamente senza soluzione di continuità da 23 giorni, allo stesso tempo sono preoccupato del rischio di salute e vita della mia comunità provinciale e del dramma economico che butta nella disperazione miglia e miglia di persone che non hanno alcuna prospettiva. Non le chiedo di rispondermi ma che consideri per il bene di tutti queste mie considerazioni e questa mia richiesta. 
 
La saluto cordialmente e le auguro buon lavoro e un grande in bocca al lupo. 
Buon lavoro di cuore 
Dino Marino

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