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Vangelo della Domenica, oggi sarai con me in Paradiso

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XXXIV per annum – “Oggi sarai con me in Paradiso…”

La Parola di Dio che ascolteremo oggi, in questa solennità di Cristo Re, ci porta presso la croce di Gesù, dove Egli regna in maniera unica: nella sua obbedienza! Il racconto della morte di Gesù in san Luca è arricchito dal dialogo tra Gesù e i due malfattori che sono stati crocifissi con Lui. In una situazione di grande tragedia e di indicibile sofferenza, un uomo crocifisso grida tutta la sua rabbia contro la sua cattiva sorte. Anche dalle sue labbra esce una richiesta “salva anche noi!”. La sua richiesta però è gridata, quasi un imprecazione contro lo stesso Gesù che riceve una morte senza colpa. Mentre l’altro crocifisso con la voce piena di confidenza dell’altro crocifisso che a Gesù chiede di essere accolto nel suo regno. In una situazione paradossale e indescrivibile, si realizza un evento di salvezza: “oggi sarai con me….”

Questa solennità che completa l’anno liturgico, ci dona questa stupenda visione della conclusione positiva di una vita vissuta male. Una vita crocifissa che viene riempita dalla salvezza eterna offerta da Gesù ad un uomo che a Lui si affida. E’ davvero inimmaginabile come tra grida, schiamazzi, offese, dolore incomprensibile e straziante, tra beffe e giudizi, si realizza un dialogo così profondo e unico tra Gesù e un malfattore. Siamo oggi ancora spettatori di come una vita può cambiare, anche all’ultimo momento; di come una storia votata al fallimento può trasformarsi. Di come una vita vissuta senza amore può fiorire anche nella sofferenza.  Di come nella vita tetra e buia di uomo può aprirsi un orizzonte nuovo. Sì, è bella questa conclusione positiva dell’episodio della crocifissione per questo povero ladrone,  dalla disperazione egli giunge alla certa speranza di vivere nella vita vera. 

Questo è il regno di Gesù. Un regno che si costruisce nella speranza. Un regno che si sostiene con la misericordia. Un  regno che è  la novità che migliora tutto ciò che è vecchio. Un regno che è il perdono che ti raggiunge anche all’ultimo momento. Un regno che si afferma sulla croce e dalla croce. Questo è il regno a cui apparteniamo e che ci appartiene. Questo è il regno che dobbiamo costruire imparando anche noi a fidarci e ad affidarci al Cristo che sembra sconfitto, perché crocifisso, ma è potente perché egli ha vinto la morte e risorto vive per noi e in noi. Egli regna su tutti gli uomini con un atto di amore. Anche noi siamo invitati oggi a costruire il suo regno di amore, di giustizia e di pace in mezzo agli uomini.
don Luigi Tommasone

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