Le bugie dei pagnottari

Sono finiti e fingono di non saperlo. Sono i pagnottari, falliti amministrativamente per non aver saputo gestire il Comune di Lucera, continuano a mettere su lo stesso disco, scaricando le colpe sulle precedenti amministrazioni.

E qui casca l'asino. Anzi, i somari, come ha certificato e protocollato la giustizia contabile decretando il default del Comune   a guida Tutolo: Un sindaco, da ieri sera, praticamente dimezzato, perchè impossibilitato a programmare alcunchè, è men che meno, a spendere un solo centesimo, senza il lascia passare dei tre commissari che, a breve, piomberanno in città.

L'aspetto tragicomico di certa gente è che o finge di non rendersi conto della gravità della situazione, oppure ne è conscia e, con improntitudine, seguita a lavarsene le mani.

Un giochino a uso e consumo degli ignoranti e degli ultrà, che è smentito dalle cifre, scritte nei registri contabili del Comune.Al pari della relazione di fine mandato, firmata da Pasquale Dotoli: si legge che, al 31 dicembre 2013, in cassa c'erano 7 milioni e 400 mila euro disponibili, oltre ad altri 3 milioni incassati dagli abitanti della 167, per la nota vertenza: E fanno undici milioni e 400 mila euro. A questi vanno aggiunti 6 milioni di anticipazioni di cassa, presso la banca, fatti dall'amministrazione Tutolo, per pagamenti di stipendi e altre spese correnti,- manutenzione del verde o servizio di nettezza urbana-, e si arriva, milione più milione meno a quei quindici milioni di euro sbandierati,-ormai siamo alla nausea- come debiti pagati. A conti fatti, l'attuale sindaco con il suo operato non ha pagato un c...o.

E cerca di darla a bere a chi gli va ancora dietro, di aver bonificato il Comune di Lucera.

Con sprezzante senso del ridicolo, i suoi seguaci arrivano al punto di intestarsi opere realizzate dalle precedenti amministrazioni. Si sa, però, che la comicità è un'arte inconscia... Natale è vicino, qualche ciaramellaro già si vede in città, e va ad aggiungersi ai troppi già noti. Intanto, sono alle viste i Re Magi, abbigliati con livree grigiofumè, non porteranno doni, ma grosse forbici e matite rosso e blu...

Gianfranco Sammartino